Carnevalini – Famiglia (Sec. XVII-Sec. XX)

Una traccia dei Carnevalini a Viterbo è nella parrocchia di S. Giovanni in Zoccoli dove, nel 1643, si registra il decesso di Giovanni di Sabatino “alias Carnevalini”. Alla fine di quel secolo un Sebastiano è mugnaio con il molino della Nave in contrada le Fortezze e lascia la moglie usufruttuaria dei suoi beni con obbligo, alla sua morte, di cederli al beneficio semplice da erigersi presso l’altare maggiore della chiesa di San Carlo a Pianoscarano. Nella seconda metà del Settecento un Angelo (1703-1779) è Console dell’Arte dei mercanti e Ufficiale della Confraternita del Gonfalone ed abita in un palazzo posto accanto alla chiesa del Gonfalone (oggi parzialmente distrutto). Un suo pronipote, Orazio (1801-1823) sarà poeta apprezzato (Poesie del fu Orazio Carnevalini da Viterbo precedute dalla sua biografia, Viterbo, Monarchi, 1848) e ritratto in un busto di Pietro Tenerani che si vede nella chiesa di Santa Maria Nuova. Nel XIX secolo Francesco (v.) che sposerà nel 1852 Maddalena D’Aragona Lomellino, avrà ruoli importanti nei moti risorgimentali. Suo nipote Carlo (1906-1965), veterinario, sposerà Giovanna Tarquini Raveggi e traghetterà la famiglia nel nuovo secolo durante il quale un suo parente Francesco (v.) morirà nella Guerra d’Etiopia meritando la Medaglia d’oro al valor militare.

BIBL. e FONTI – Cedido Viterbo, Registri sacramentali della parrocchia di S. Giovanni in Zoccoli; Ivi, Registri sacramentali della parrocchia di S. Maria Nuova;  N. Angeli, Chiesa del Gonfalone di Viterbo. Famiglie e personaggi, Viterbo, 1977, pp. 89-94.

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]