Giustiniani, Vincenzo – Banchiere, Mecenate (Chio, 13 sett. 1564 – Roma, 27 dic. 1637)

Era nato nell’isola di Chio il 13 settembre 1564, appena due anni prima che l’Isola fosse conquistata dai Turchi. Era figlio di Giuseppe e Girolama Giustiniani Banca.  Dopo l’occupazione turca dell’Isola di Chio nel 1566, la famiglia si trasferì a Roma dove il padre divenne in breve uno dei principali banchieri presenti sulla piazza. Vincenzo aveva affiancato il padre nell’attività bancaria ma, nel tempo, aveva fatto posto alla sua sensibilità di uomo di cultura. Egli aveva sposato Eugenia Spinola. dalla quale ebbe tre figli: Girolamo, Girolama e Porzia che morirono presto. Nel 1604 Vincenzo fu nominato Signore di Bassano Romano, feudo che era stato acquistato dal padre nel 1595 e che nel 1605 fu elevato a Marchesato. Con l’avvento dei Giustiniani Bassano cominciò una fase di crescita e di sviluppo urbanistico con la guida di una sorta di piano regolatore che aveva tra i suoi capisaldi la trasformazione dell’abitazione dei Giustiniani da castello in villa-palazzo, la creazione di un parco di 24 ettari, la dislocazione di fontane e statue, la costruzione di ponti, la chiesa di San Vincenzo Martire con annesso borgo di case rurali, la chiesa del borgo e della chiesa di San Filippo Neri. Progressivamente Vincenzo  delegò gran parte dell’attività creditizia e finanziaria ai suoi agenti preferendo dedicarsi ai suoi interessi culturali e artistici. Fu protettore di poeti e di musicisti, animatore di dibattiti culturali, appassionato collezionista d’arte. Non avendo una discendenza maschile sopravvissuta, egli lasciò i suoi beni ad Andrea Giustiniani Banca, figlio di Cassano (di altro ramo dei Giustiniani al quale era appartenuta la moglie) che lui aveva adottato.

Vincenzo morì a Roma il 27 dicembre 1637 e fu sepolto nella Cappella di famiglia a S. Maria sopra Minerva.

Testimonianza della sua vasta e profonda conoscenza dei fenomeni culturali e artistici del suo tempo sono il Discorso sopra la pittura, il Discorso sopra la scultura e il Discorso sopra l’architettura (pubblicati a cura di A. Banti con il titolo Discorsi sulle arti e sui mestieri, Firenze 1981) e la pubblicazione della Galleria Giustiniana, due volumi per un totale di 330 tavole delle più importanti opere classiche della sua collezione, avvenuta negli anni Trenta del XVII secolo.

Bibl. DBI, Vol. 57, Roma, 2001, pp. 366-377; Tuscia minore. Bassano Romano, Capranica, Oriolo Romano, Vejano, Roma, s.d., pp. 15-28; Bassano Romano in P. Bartolozzi, S. Migliori, Tuscia viterbese, Roma, DEA, 1968, pp. 39-43; C. Tuderti, Bassano sacra. Alle radici di un popolo ricco di storia e di fede, Ronciglione 2010; S. Ciuffoni, Il feudo di Bassano di Sutri nel corso del XVII secolo, in “Rivista storica del Lazio”, anno V (1997),  n. 6, pp. 81-109;  L. Martini, Una comunità del Patrimonio di San Pietro nel Seicento: Bassano di Sutri, in “Rivista storica del Lazio”, anno XI (2003), n. 19, pp. 21-40; A. Bureca, La Villa di Vincenzo Giustiniani a Bassano Romano dalla storia al restauro, Roma 2004.

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]