Grassi, Giovanni Pietro – Vescovo (Bologna, sec. XV- ago. 1638).
Perito nelle lingue classiche, in dialettica e retorica, fu maestro del giovane Alessandro Farnese per volontà di papa Paolo III che lo aveva nominato tra i suoi prelati domestici. Era in amicizia con Iacopo Sadoleto che di lui tesseva grandi elogi. Dopo il Sacco di Roma fu chiamato a governare la Diocesi di Viterbo dal cardinale Nicolò Ridolfi che la teneva e che era anche Legato della Provincia del Patrimonio: nella Diocesi gli successe il 6 giugno 1533. Si adoperò molto in favore della Città e, nonostante i suoi prolungati soggiorni a Roma, anche per la sua Diocesi: intervenne nell’avviare una scuola per i chierici, nel riordinare il Monte di Pietà e gli ospedali della Città, nel disciplinare la scelta dei predicatori per la Quaresima e l’Avvento, nel sollecitare il Comune per istituire una scuola pubblica per l’istruzione della gioventù. Nel 1536 ospitò a Tuscania il papa Paolo III, per la stagione venatoria. Quel territorio di caccia, compreso tra Tuscania, Viterbo e Celleno, da quel momento prenderà il nome di “Bandita del Papa”. Amministrò la diocesi sino alla morte, avvenuta nel 1538.
BIBL. – Bussi 1742, pp. 369-270; Gams, p. 737; HC, III, p. 356; Pastor, V, p. 152; Signorelli, vol. II, p. II, pp. 128-134; G. Giontella, Cronotassi dei vescovi della diocesi di Tuscania, in “Rivista storica del Lazio”, anno V (1997), n. 6, p.40.
[Scheda di Simona Sperindei – Ibimus; integrazione di Luciano Osbat – Cersal]