Santacroce, Antonio – Vicelegato, Cardinale (Roma, 1 ago. 1599 – Ivi, 25 nov. 1641)

Figlio di Marcello dei marchesi di Pietraforte, e di Porzia dei marchesi del Drago. Rimasto presto orfano di entrambe i genitori studia presso i gesuiti del Collegio romano e si laurea in utroque iure a Roma. Abbracciata la carriera ecclesiastica diviene Referendario delle due Segnature e Vicelegato a Viterbo nel 1622, poi Governatore di Campagna nel 1625. Nel 1627 viene mandato Nunzio in Polonia e nel 1629 è creato Cardinale. Nel 1631 sarà Legato a Bologna. Successivamente sarà nominato vescovo di Chieti e poi trasferito ad Urbino dove si dimetterà nel 1639 per questioni di salute. Morirà di tubercolosi a Roma il 25 novembre 1641.

Durante gli anni della sua presenza a Viterbo si istituisce il Collegio dei gesuiti che diviene la scuola pubblica della città per oltre 150 anni con finanziamento della Comunità. Alla morte di papa Gregorio XV (8 luglio 1623) il S. provvide ad emanare quei provvedimenti che dovevano assicurare alla Città la tranquillità nel periodo di sede vacante che si protrasse fino al 15 agosto 1623: ciò nonostante a Viterbo accaddero spiacevoli incidenti che videro coinvolto lo stesso Vicelegato. I viterbesi poi ottennero il perdono grazie all’intervento del cardinale Francesco Barberini.

Bibl.: C. Weber, Legati e Governatori dello Stato pontificio (1550-1809), Roma 1994, p. 430, 892;  F. Bussi, Istoria della città di Viterbo, Roma 1742, p. 392; HC , IV,  Padova, 1967, p. p. 22, 311, 332, 353; DBI, vol. 90, Roma 2017, pp. 342-343; G. Signorelli, Viterbo nella storia della Chiesa, Volume terzo, Parte prima, Viterbo 1964, pp. 23-25.

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]