Simonetti Raniero Felice – Cardinale (Cingoli [Mc] 12 dic. 1675 – Viterbo 20 ago. 1749).

Di famiglia aristocratica e nipote del cardinale Prospero Marefoschi, originario di Cingoli, dopo aver studiato giurisprudenza a Macerata si dedicò alla carriera ecclesiastica. Clemente XI lo fece entrare tra i famigliari e i camerieri d’onore; ricevette un canonicato nella Basilica Vaticana, poi fu votante nella Segnatura di giustizia, consultore del S. Uffi­cio, uditore prima presso la nunziatura di Parigi, poi nel 1731 a Napoli e internunzio a Torino. Nel 1728 Benedetto XIII lo aveva nominato arcivescovo di Nicosia e inserito tra gli assistenti al trono pontifi­cio. Nel 1736  S. lasciò Napoli a causa di un dissi­dio sorto tra il papa e il re delle Due Sicilie; rifu­giatosi a Nola, riassunse la carica nel 1737. Nel 1743 Benedetto XIV gli concesse il governo di Roma e il 10 apr. 1747 gli fu attribuita la porpora cardinalizia, assumendo il titolo di S. Susanna. Ot­tenuta il 6 maggio 1748 la diocesi di Viterbo, gli fu concesso di mantenere i suoi benefici a patto che promuovesse la costruzione del Seminario e del Monte di Pietà di Tuscania. Du­rante il suo breve incarico promulgò alcuni decreti per l’organizzazione dell’Ospedale Grande di Viterbo. Riuscì ad avviare una Visita pastorale nel novembre 1748 che condusse in tutta la Diocesi, in buona parte personalmente e in parte con l’aiuto dei convisitatori Francesco Odoardi, suo Vicario generale e Paolo Simone Sacchi. Un’iscrizione con la data della sua morte è presen­te nella cappella del coro della Cattedrale di  Viterbo e nella chiesa di S. Salvatore in Lauro a Roma, dove è sepolto. Nel testamento del 10 ag. 1749 S. lasciò alcuni suoi beni alla cattedrale di Viterbo dove fu sepolto, a quella di Tuscania e al monastero delle Convertite di Viterbo.

BIBL. – De Novaes 1821-22, XIV, p. 124; Moroni, LXVI, p. 164; Berton 1857, col. 1521; Cappelletti, VI, p. 167; Pastor, XVI, 1, p. 252; Signorelli, III/1, pp. 195-197 (con rif. alle fon­ti d’archivio); F. Pietrini, I vescovi e la diocesi di Viterbo, Viterbo 1949, p. 95; HC, , vol. VI, p. 443-444.

[Scheda di Barbara Scanzani – Ibimus; integrazione di Luciano Osbat – Cersal]