Zarina, Astra – Architetto (Riga, 25 ago. 1929 – 31 ago. 2008)

Nata a Riga in Lettonia nel 1929, nel 1944 con la famiglia si trasferisce prima in Austria, poi in Germania infine negli Stati Uniti dove si laurea in Architettura a Seattle e poi fa un master al MIT di Boston. Nel 1960 arriva all’Accademia Americana di Roma e vince una borsa di studio Fulbright che le consente di seguire i seminari di Bruno Zevi e poi di insegnare in Italia. Scopre Civita di Bagnoregio e se ne innamora. Nel 1963 lei e i suoi amici Malcom M. Davies e Josè d’Amely Melodia acquistano tre immobili a Civita che ristrutturano e abitano. Lei si impegna alla ristrutturazione anche di altri immobili con grande attenzione e rispetto alla storia del borgo e in vista di una sua rifondazione. Collabora a creare una scuola estiva residenziale chiamata “Hilltowns Program” che consente a studenti dell’Università di Seattle  e di Pittsburg di passare due mesi a Civita, ospiti di famiglie locali:  durante quel tempo si immergono nella vita della comunità locale e hanno occasione per visitare e studiare la storia di molti paesi e luoghi del Lazio, Umbria e Toscana oltre che ad approfondire la conoscenza della storia e della conformazione di Civita di Bagnoregio. Le iniziative promosse da Astra segnano una fase nuova nella vita di Civita che non solo comincia a riprendersi dal punto di vista economico e sociale ma diventa un punto di attrazione anche per uomini di cultura e artisti italiani e stranieri. E Civita diventa un luogo diverso dove abitano persone originarie del borgo ma sempre più esterni che però si integrano perché sono affascinati da quel paese che non vogliono sia cambiato anche se gli spazi ora hanno una diversa attitudine a soddisfare le esigenza della vita alla fine del secolo XX.

Una battaglia lunga e appassionata ha opposto Astra alle idee ed ai progetti portati avanti dall’Associazione Progetto Civita che  viene creata alla fine degli anni Ottanta e che intende costituire a Civita il “Centro di Ricerca, Formazione, ed Informazione” con l’uso delle più moderne tecnologie, con un nuovo recupero e riuso dell’intero paese e con la creazione  intorno al borgo del Parco naturale della Valle dei Calanchi, progetti poi del tutto abbandonati nella prima metà degli anni Novanta anche per la tenace opposizione degli abitanti del luogo e di molti intellettuali italiani e stranieri che temono la fine di quella Civita che loro si erano impegnati a far rinascere salvaguardandola nei suoi caratteri originari.

Alla morte di Astra, nel 2008,  le sue proprietà passano al Northwest Institute for  Architecture and Urban Studies in Italy, fondato con la collaborazione dell’Università di Seattle per continuare ad accogliere studenti, artisti  e studiosi a Civita con l’obiettivo inalterato rispetto alle idee di Astra di far  conoscere quel borgo, questa terra e i suoi abitanti.

BIBL. – G. Attili, Civita senza aggettivi e senza altre specificazioni, Macerata, Quodlibet, 2020, pp. 125-262; https://www.civitainstitute.org/354/necrologio-per-astra-zarina.html

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]