Calamatta, Michelangelo – Ingegnere (Malta – Civitavecchia, sec. XVIII)

Era “maestro d’ascia” e si trasferì a Civitavecchia intorno alla metà del XVIII secolo. Pio VI, di cui aveva sposato una congiunta, gli affidò il compito di restaurare il faro e l’antemurale della Città. Il compito fu svolto con grande cura tanto da meritare il grado di ingegnere in capo della Comarca e più tardi di ricevere il compito di restaurare il Porto di Anzio, infine il titolo di Cavaliere di Malta.

Un opuscolo di Alessandro Cialdi dovrebbe descrivere questi lavori svolti dal C.  In famiglia si narrava che per invidia il C. fosse stato avvelenato lasciando due figli, Maria e Francesco che fu anch’egli ingegnere del porto di Civitavecchia ed è  il padre di Luigi Calamatta.

BIBL. – A. Cialdi, Risultati di studi idrodinamici nautici e commerciali sul porto di Livorno, Firenze 1853, pp. 124 e ss.; R. Dinoia, Luigi Calamatta (1801-1869). L’uomo, l’artista, le opere. Temi per un’analisi critica, Tesi di dottorato, Università della Tuscia; V. Corbucci, Luigi Calamatta incisore, Civitavecchia, Vincenzo Strambi, 1886.

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]