Giamberti, Giuliano (Giuliano da Sangallo) – Architetto (Firenze, 1443/1445 – 1516).

Conosciuto col nome «da Sangallo» per la località di provenienza, la sua famiglia abitò infatti fuori porta San Gallo a Firenze. Forse già nel 1465 era a Roma, per studiare l’architettura antica, così come testimoniano i disegni di rilievo e misurazione che ha lasciato. A partire dal 1470 lavorò a Firenze, da solo e in collaborazione col Francione. La lunga amicizia con Lorenzo il Magnifico lo portò a progettare per lui diverse opere, tra le quali la villa di Poggio a Caiano (1486) e la chiesa di S. Maria delle Carceri a Prato (1485-1506).

Nel 1494 seguì il cardinale Giuliano Della Rovere, sua figura di riferimento a Roma, nel suo esilio francese, in fuga dalla palese ostilità del papa Alessandro VI. Nel 1513 il conterraneo Leone X gli diede l’incarico di progettare il grande palazzo di famiglia in piazza Navona (mai realizzato) e lo nominò architetto coadiutore della Fabbrica di San Pietro, affiancandolo a fra’ Giocondo e Raffaello. Nel 1515 tornò a Firenze, dove morì un anno dopo. Non si hanno notizie certe del lavoro di G. nel Lazio. Giorgio Vasari testimonia di un suo intervento nella rocca di Ostia e nell’abbazia di Grottaferrata (ca. 1473), entrambi su commissione del cardinale Della Rovere. Gli viene inoltre attribuita la realizzazione della residenza papale nel mastio della rocca di Civita Castellana.  Il figlio Francesco (Francesco da San­gallo o «Il Margotta»), scultore, pittore e architetto (Firenze 1° marzo 1494 – ivi 1576), nel 1504 si tra­sferì con il padre a Roma, dove ebbe occasione di frequentare a lungo Michelangelo Buonarroti. Alla morte di Giuliano, nel 1516, rientrò in Toscana, dove per un certo periodo si dedicò anche alla pittura. Negli anni 1528-1529 iniziò a occuparsi di architettura, redigendo i progetti di ristrutturazione dei bastioni di Prato e Pistoia e nel 1530 intervenne nel restauro delle fortificazioni fiorentine. Al­l’inizio degli anni Cinquanta soggiornò in diverse occasioni a Napoli, dove lavorò nelle chiese di Monteoliveto e dei SS. Severino e Sossio. Nel 1543 fu nominato dal duca Cosimo I de’ Medici capomastro della cattedrale di S. Maria del Fiore a Firenze. In seguito, lavorò alle statue e ai rilievi istoriati del monumento funebre di Piero de’ Medici nella badia di Montecassino, eretto su progetto di Antonio da Sangallo il Giovane e Battista da Sangallo.

BIBL. –  Clausse 1902; Borsi 1985; Sandro Bellesi, Giamberti, Francesco, in DBI, 54, pp. 287-293; Pier Nicola Pagliara, Giamberti, Giuliano, in DBI, 54, pp. 293-299; Zampa 2003.

[Scheda di Micaela Antonucci – Ansl]