Canensi, Michele – Vescovo, letterato (Viterbo, 1421 – Castro, ante nov. 1480).
Le uniche notizie sulla sua vita sono ricavabili dai suoi scritti, dove si definisce «viterbiensis» e orfano di padre, e ricorda di essersi trasferito a Roma, in cerca di fortuna. Si sa che si diresse verso la vita ecclesiastica, ottenendo prima il priorato di Gradoli, poi il canonicato in S. Lorenzo in Damaso a Roma, che dovette porre un termine alla prima fase della sua vita, dominata apparentemente dalla primaria esigenza della sussistenza. Questo periodo è ricordato in una Oratio dedicata a Niccolò V, in cui si delineano punti di contatto tra la vita del C. e la gioventù del pontefice, finalizzati a proporre una richiesta di aiuto economico per rendere possibile la conclusione dei suoi studi. La biografìa del pontefice è oggetto in seguito di una nuova opera del C., il De laudibus et divina electione, in cui in forma più estesa si ripercorre la vita del pontefice e si esalta la sua attività culturale.
Le attività di biografo pontificio proseguirono sotto Paolo II, a cui fu dedicata la sua opera più ampia e completa, il De vita et pontificatu. Accanto all’immancabile sequenza di caratterizzazioni tipiche a tutte le biografie papali (religiosità, elemosina, mecenatismo), la narrazione si concentra in dettaglio su alcuni aspetti particolari come l’attività di moderazione delle animosità tipiche dell’ambiente romano e l’attenzione posta alle esigenze annonarie. Nel 1469 Paolo II nominò il C. vescovo di Castro, determinando in lui una forma di gratitudine che lo accompagnò anche dopo la morte del papa, quando il vescovo portò a conclusione la sua biografia, opponendosi alle molte voci che si sollevarono contro il defunto pontefice, tra cui la biografia scritta dal Platina.
La sua opera di servizio al papato proseguì anche sotto Sisto IV, nonostante un processo cui fu sottoposto per un’appropriazione indebita di animali ai danni di un abitante di Castro. Nel 1474 fu nominato castellano della rocca di Assisi, incarico che detenne fino al 1476. Gli ultimi anni della sua vita furono trascorsi in maniera abbastanza stanziale a Castro, come dimostrano alcuni documenti: nel 1477 avviò una Visita pastorale alla Diocesi; nel 1478 si occupò dell’amministrazione dell’ospedale di S. Giovanni adiacente alla sede della Confraternita di S. Giovanni Evangelista che accoglieva poveri e pellegrini.
Nel 1480 venne incaricato dal papa della riscossione di una decima straordinaria per sostenere la Chiesa di fronte ai delicati eventi della fine del Quattrocento. Fu probabilmente questo l’ultimo incarico del C., che nel novembre dello stesso anno venne sostituito nella sede diocesana castrense da Tito Voltri.
BIBL. e FONTI – Cedido, Archivio dell’antica Diocesi di Castro, serie “Visite pastorali”, Visita Canensi; Le vite di Paolo II, Miglio 1971, pp. 463-524; Massimo Miglio in DBI, 18, pp. 10-12 (con altra bibl.); M. Ceccariglia, D. Dottarelli, Gli archivi delle antiche diocesi di Acquapendente e di Castro, Viterbo 2010, p. 108, 113.
[Scheda di Fabio Pagano – Srsp; integrazione di Luciano Osbat – Cersal]