S. Agapito
In seguito all’abbandono del centro abitato di Bisenzo, nel 1752, viene costruita una nuova piccola chiesa posta lungo la Strada doganale, ai piedi del Colle, essendo non più praticabile l’antica cattedrale ormai diruta. Nel 1804, nella nuova chiesa di S. Agapito, il Consiglio della Comunità di Bisenzo viene sciolto. Il titolo parrocchiale della chiesa viene soppresso verso il 1873 e ripristinato nel 1905 con la nomina di un parroco. La parrocchia rurale ha un’esistenza travagliata tanto che nel 1934 viene nuovamente soppressa e aggregata a quella vicina della SS.ma Annunziata di Villa Fontane, presso Valentano, costruita nel 1927. Poco dopo però viene aggregata alla chiesa parrocchiale di capodimonte[1]. Oggi è destinata ad altro uso.
[1] R. Luzi – B. Mancini, Il culto di S. Agapito a Bisenzo e le vicende della sua reliquia a Villa Fontane e a Valentano, in “Biblioteche e società”, XXXV, n. 3 (sett. 1998), p. 9.
L’antica chiesa parrocchiale di S. Giovanni e Agapito era sita sulla sommità del colle. Ricostruita subito dopo la distruzione della città di Bisenzio, nel 749, sulla stessa area della antica cattedrale ugualmente dedicata a S. Giovanni Evangelista. Il pontefice Adriano IV (1154-1159) accorda a questa nuova chiesa il privilegio di cattedrale; il titolo viene confermato da Gregorio IX nel 1230. Innocenzo IV però, nel 1253, la unisce “in una sola cattedrale” alla chiesa di S. Stefano dell’Isola Martana. Allora fiorente parrocchia retta dall’ordine dei Benedettini[1]. Nel 1484 la chiesa di S. Giovanni di Rosano (sita nella località detta Punta di S. Bernardino) viene fatta demolire per ordine del vescovo di Orvieto, perché ormai vetusta e il titolo viene unito alla chiesa di S. Agapito che diviene S. Giovanni e Agapito[2]. Notizie più complete sulla chiesa parrocchiale sono contenute nella visita pastorale di mons. Cecchinelli, vescovo di Montefiascone e Corneto (1630-1666)[3].
La chiesa era di juspatronato della casa Farnese, aveva una sola navata e un campanile con una sola campana. L’altare maggiore era mantenuto dalla Confraternita del SS. Sacramento, nella parete laterale un altare intitolato al S. Rosario, con Fonte battesimale, era curato dalla Confraternita del Rosario[4]. Nel 1724 il Consiglio di Bisenzo chiede al vescovo di Montefiascone di poter traslare la reliqua di S. Agapito nella chiesa parrocchiale di Capodimonte perché nel paese sono rimaste ormai poche persone e si rafforza il rischio di furto della preziosa reliquia[5]. L’abbandono del centro abitato non va per le lunghe e nel 1752 viene costruita una nuova piccola chiesa posta lungo la Strada doganale, ai piedi del Colle, essendo non più praticabile l’antica parrocchia ormai diruta.
[1] U. Pannucci, I castelli …, 1976, p. 69.
[2] Ivi.
[3] R. Luzi – B. Mancini, Il culto di S. Agapito a Bisenzo e le vicende della sua reliquia a Villa Fontane e a Valentano, in “Biblioteche e società”, XXXV, n. 3 (sett. 1998), p. 3.
[4] Ibidem, p. 4.
[5] Ibidem, p. 6.
[Scheda di Elisa Angelone – Cersal]