Chiesa di S. Antonio da Padova
Costruita per la devozione dei fedeli a seguito di una violenta epidemia di peste che colpì Castel di Piero nel 1658 e per la quale la popolazione fece ricorso alla protezione di S. Antonio da Padova e fece voto di fabbricare una chiesa in suo onore[1]. Sorge al centro del paese, nell’area dove si trovava la casa del parroco, davanti al palazzo della Contea. Ha due altari: uno dedicato ai SS. Domenico da Soriano e Antonio da Padova, l’altro alla Visitazione della Vergine. La contessa Virginia Febei, consorte di Ottaviano Simoncelli partecipa alle spese per la costruzione della chiesa e, nel 1659, dispone nel suo testamento l’erezione di una cappellania[2]. L
a chiesa minaccia presto rovina e il principe Montholon (nuovo proprietario della contea) non vuole sostenere i restauri. Nel 1812 la statua di S. Antonio viene trasferita nella chiesa parrocchiale, in seguito torna nella chiesa di S. Antonio per essere portata di nuovo, nel 1881, nella parrocchiale[3]. La chiesa di S. Antonio viene gradualmente abbandonata.
Fonti archivistiche
L’Archivio della Curia vescovile di Bagnoregio conserva due fascicoli di documenti relativi alla amministrazione della chiesa di S. Antonio datati 1689-1911.
[1] D. Cenci, Castel di Piero ora San Michele in Teverina: un fortilizio medievale sulla Valle del Tevere, Grotte di Castro, 1981, p. 96; cfr.: Cedido, Archivio Vescoviole di Bagnoregio, Archivio Curia Vescovile di Bagnoregio, sezione parrocchie, serie S. Michele in Teverina, Appunti dattiloscritti don O. Righi.
[2] D. Cenci, Castel di Piero …, cit., 1981, p. 96; cfr.: Cedido, AVB, ACVB, sezione parrocchie, serie S. Michele in Teverina, Appunti dattiloscritti don O. Righi.
[3] D. Cenci, Castel di Piero …, cit., 1981, pp. 96-97; cfr.: Cedido, AVB, ACVB, sezione parrocchie, serie S. Michele in Teverina, Appunti dattiloscritti don O. Righi.
[Scheda di Elisa Angelone – Cersal]