Chiesa parrocchiale e collegiata di S. Biagio e S. Marta.

Nel 1600 cade la chiesa di S. Marta che sorgeva sul luogo dell’attuale e tutto il clero di Marta si deve trasferire nell’antica chiesa parrocchiale di S. Biagio.

La chiesa primitiva crolla nei primi anni del 1600[1]. Ricostruita, viene benedetta nel 1627 da mons. Cecchinelli, vicario generale di Montefiascone[2]. Sarà consacrata nel 1732 da mons. Pompilio Bonaventura[3].

Nel corso degli anni subisce diversi interventi di ristrutturazione: nel 1779 si pensa di costruire la volta, ma la mancanza di fondi costringe a rinunciare all’impresa; nel 1783 si costruisce il soffitto di legno, la bussola alla porta d’ingresso, l’orchestra con l’organo; nel 1787 si realizza la facciata e, nel 1792, il vecchio campanile viene sostituito dal nuovo[4]. Tra il 1858 e il 1859 si realizza la volta.

L’interno è a navata unica ed ha subito diversi rimaneggiamenti sia nella tinteggiatura che nella struttura, nel corso del XX secolo: negli anni ’50 viene smantellato il coro ligneo, nel 1968 si realizza un nuovo altare maggiore, nel 1971 si demolisce l’orchestra e si tolgono dal presbiterio le balaustre marmoree coi simboli religiosi a bassorilievo (riutilizzate prima per la costruzione dell’ambone, e poi come supporto del tabernacolo). In occasione del restauro della volta (1999-2004) vengono asportate le mense dagli altari laterali, inaugurato un nuovo altare e realizzate alcune delle opere d’arte che abbelliscono la chiesa[5].

[1] V. Angelotti [et al], A.D. 1703 … Facciamo voto … : Il terremoto e l’impegno di fede della Comunità di Marta con la Santissima Vergine, Marta 2003, p. 109.

[2] M. I. Fedeli, Marta: guida alla scoperta, Grotte di Castro, 2007, p. 33.

[3] Ibidem, p. 34.

[4] Ibidem, p. 34; cfr.: V. Angelotti [et al], A.D. 1703 … Facciamo voto …, cit., p. 110.

[5] M. I. Fedeli, Marta: guida alla scoperta, Grotte di Castro, 2007, p. 35.

[Scheda di Elisa Angelone – Cersal]