Eretta dai padri Benedettini nell’attuale podere di S. Giacomo, poco distante dallo scalo ferroviario; le prime notizie su di essa risalgono al 1573, quando rettore ne era l’abate Leonida di Carnano (antico castello nei pressi di Montecchio) che ne godeva il beneficio semplice. Trascurata e usata come deposito dall’affittuario dei terreni circostanti, il tetto crollato, il pavimento inesistente. Nel 1593, morto l’abate, il beneficio passa ad un bagnorese canonico della chiesa di S. Maria della Rotonda a Roma, per poi tornare alla Mensa vescovile di Bagnoregio nel 1599. Oggi la chiesa non esiste più e le sue memorie si perdono già dall’inizio del 1600[1].

[1] E. Angelone, Dai Calanchi al Cimino, le chiese dell’antica diocesi di Bagnoregio e i loro archivi, [Quaderni del Cersal, 9], Viterbo, Sette Città 2019; cfr.: L. Scarino, Il culto mariano a Castiglione in Teverina, Acquapendente, 2006, pp. 44; E. Ramacci, Le chiese di Castiglione: i luoghi di culto attraverso i secoli, Viterbo, 1991, p. 48.

[Scheda di Elisa Angelone – Cersal]