Dedicata alla Madonna e col titolo di S. Maria di Montecasoli è costituita da un ambiente ad aula unica e, pur risalendo in gran parte al XVI secolo, è frutto dell’ampliamento di una struttura medievale preesistente[1]. Edificata forse su una delle celle del monastero di S. Terenziano. Oggi la piccola chiesa è un luogo di culto dove, il lunedì di Pasqua, si raccoglie la popolazione per pregare e fare la tradizionale scampagnata[2].
La Compagnia di S. Michele Arcangelo o del Gonfalone ha la manutenzione della chiesa della Madonna di Montecasoli (distante da Bomarzo circa due miglia dalla parte di ponente). Nel XVII secolo la chiesa è definita di mediocre grandezza, con un solo altare distaccato dal muro “a guisa di macchina”, ornato di stucchi e nel mezzo ha una nicchia lunga circa tre palmi e mezzo e larga due, nella quale è dipinta l’immagine di Maria SS.ma con il Bambino in braccio; viene custodita da una vetrata. Nella sommità di detta “macchina” vi è lo stemma del Gonfalone[3].
[1] Bomarzo: il centro storico, la riserva naturale di Monte Casoli, il Sacro Bosco, a cura di: Provincia di Viterbo, Comune di Bomarzo, Regione Lazio, Viterbo, s.d.
[2] Società archeologica viterbese “Pro ferento”, Tuscia nascosta: guida ai luoghi antichi della campagna viterbese, Viterbo, 2006, p. 22.
[3] Cedido, Archivio Antica Diocesi Bagnoregio, Fondo Parrocchia S. M. Assunta Bomarzo, serie Amministrazione, Cabreo 1743, cit., c. 5r.
[Scheda di Elisa Angelone – Cersal]