La chiesa di S. Maria in Silvis, che esisteva già all’inizio del 1600, era sita lungo la strada che da Castiglione conduce ad Orvieto. Ormai abbandonata, nel 1752, viene sostituita dalla nuova intitolata a S. Maria delle Macchie costruita a pochissima distanza dalla precedente e nella quale viene trasferita anche l’immagine di Maria Santissima prima venerata in S. Maria in Silvis[1]. La nuova chiesa è ad un’unica navata, coperta con soffitto a cassettone riccamente ornato, pareti rifinite con pilastrate dipinte in finto marmo, pavimento, in marmitte di cemento granigliato. Ha una facciata esposta ad occidente, divisa in tre campi e ornata da fregi, sormontata da un timpano riquadrato con cornice. Alla metà del 1800 diviene quartier generale delle truppe di Vittorio Emanuele II[2]. Oggi di proprietà della famiglia Vaselli della quale è posto lo stemma nobiliare sopra l’ingresso[3].

[1] E. Angelone, Dai Calanchi al Cimino, le chiese dell’antica diocesi di Bagnoregio e i loro archivi, [Quaderni del Cersal, 9], Viterbo, Sette Città 2019; cfr.: L. Scarino, Il culto mariano a Castiglione in Teverina, Acquapendente, 2006, pp. 48.

[2] Ibidem, p. 42.

[3] E. Ramacci, Le chiese di Castiglione: i luoghi di culto attraverso i secoli, Viterbo, 1991, p. 41.

[Scheda di Elisa Angelone – Cersal]