Chiesa di S. Michele Arcangelo

Rifugio eremitico sito a non molta distanza dal paese raggiungibile attraverso la porta Tiberina[1], eretto nel 1358 dopo che la comunità religiosa aveva deliberato di scegliere s. Michele Arcangelo come protettore del paese. Il santuario, con tetto a doppio spiovente, ha sulla facciata un rosone; sulla parte laterale è incorporato un campanile a vela. Viene affidato in un primo momento alle cure di un ordine di eremiti. Nel 1494 la chiesa di S. Michele Arcangelo è unita alla vicina chiesa di S. Egidio[2]. Abbandonata va presto in rovina. Nel 1596 viene riedificata da Onofrio Cozzi che ne assume il patronato[3]. Al legato Cozzi se ne aggiungono altri che nel 1688 vengono fusi in un solo beneficio che sarà abolito nel 1867 e i beni passeranno al Demanio[4]. Ancora oggi officiata e meta di pellegrinaggi e processioni in occasione della festa del Santo patrono (8 maggio)[5].

Fonti archivistiche

L’Archivio della Curia vescovile di Bagnoregio conserva documenti relativi alla chiesa di S. Michele Arcangelo datati 1590-1852.

 

[1] F. Aquilani, Vitorchiano: panoramica dei fedeli del Campidoglio e della cittadina, Roma, 1984, p. 39.

[2] Cedido, Archivio Vescovile di Bagnoregio, Archivio della Curia Vescovile, Sezione parrocchie, serie Vitorchiano, fald. 6, fasc. 10, appunti don O. Righi.

[3] Ivi.

[4] Ivi.

[5] Vitorchiano “Il passato presente”, a cura di F. Moscagna, s.l., 2005, p. 65.

[Scheda di Elisa Angelone – Cersal]