Chiesa già parrocchiale della SS.ma Trinità (o Sant’Amanzio)

Sita sulla piazzetta all’ingresso del paese, eretta presumibilmente nel XIII secolo da Nicolò III e affidata all’Ordine Agostiniano[1]. Ricostruita tra il 1476 e il 1479 col titolo di SS.ma Trinità, consacrata nel 1533 da mons. Pastorelli (bagnorese vescovo di Alghero). Il nuovo edificio ha inglobato, sul lato sinistro (entrando dalla porta principale), la chiesa di S. Carlo che diventa quindi navata laterale del nuovo tempio ma mantiene l’iscrizione con la dedica a S. Carlo sull’architrave della porta d’ingresso. La chiesa, realizzata con conci di peperino, ha sulla facciata un portale decorato con un frontone ad arco a tutto sesto e sormontato da un rosone. All’interno è a navata unica con tetto a capriate[2]. Nel 1603 i padri Agostiniani vengono esclusi dal convento (lo lasceranno solo nel 1653)[3].  Nel 1617 si ordina la costruzione del campanile che termina nel 1706. Nel 1705 si demolisce la tribuna e ricostruisce l’altare maggiore[4]. Nel 1707 vi vengono depositate le spoglie del martire cristiano; in quell’anno la chiesa prende il titolo di S. Amanzio[5] e diviene parrocchia[6]. Tra il 1708 e il 1733 nuovi interventi di restauro e ristrutturazione dell’interno della chiesa: coro e nuovo altare (1708), cappella di S. Rosa (1716), pulpito (1728), si aprono due archi nel muro e si incorpora l’oratorio di S. Carlo (1733)[7]. Fino a tutto il XVIII secolo le confraternite del Sacramento e del Rosario (documentate già nel 1699) hanno avuto cura dei due altari omonimi[8]. Nel 1802 la chiesa ha bisogno di grandi restauri ma non ci sono mezzi; il pavimento è fradicio, i fedeli non vanno più in chiesa per il fetore delle sepolture e i vescovi hanno minacciato di sospenderla mentre i pp. non hanno rendite, il popolo è povero e la Comunità ha già sotto sequestro le proprie rendite. Si chiede un aiuto alla Camera Apostolica ma la somma stabilita non basterà; si chiede aiuto anche ai parroci. Nel 1873 si discute di erigere una nuova chiesa parrocchiale e il Municipio approva il progetto che prevede il trasferimento della parrocchia in S. Maria di S. Nicola dalle due chiese parrocchiali già esistenti: S. M. Assunta e SS. Trinità[9].

Fonti archivistiche

L’Archivio della chiesa parrocchiale della SS. Trinità non è conservato presso il Cedido, il Censimento[10] del 1942 riporta: libri dei battezzati (1 u.a.,1936-1943), libri dei cresimati (2 u.a., 1582-1934), libri dei matrimoni (3 u.a., 1629-1943 con una lacuna per gli anni 1690-1815), libri dei morti (3 u.a., 1626-1688, 1708-1837, 1872-1943), stati della popolazione (1891- s.d.), inventari degli arredi, tesoro, ecc. allegati alla visita pastorale (1639), inventari di possedimenti e catasti (2 u.a., 1549-1809), lLibri di cappellanie, legati, ecc., di S. Rosa (1916). Un inventario del 1978 riporta: lLibri di cresime (1 u.a., 1581-1886), libri dei matrimoni (10 u.a., 1629-1956), libri dei morti (6 u.a., 1627-1872), stati delle anime (s.d.), legati (1713-1757), beni comuni (2 u.a., s.d.), uffici sacri (3 u.a., 1825), compagnie (12 u.a., 1622-1954)[11].  (La tesi di laurea del 2002 di Chiara Rebonato, che si è occupata dall’archivio parrocchiale della SS. Trinità, amplia la quantità delle carte relative all’amministrazione dei benefici a 6 u.a., 1709-1955 ed aggiunge la corrispondenza (6 u.a., 1890-1939) e le Visite pastorali (8 u.a., 1913-1965)[12].

L’Archivio della Curia vescovile di Bagnoregio conserva documenti relativi alla chiesa della SS. Trinità: amm.ne (5 u.a., 1584-1974); corrisp. con privati (1911-1951); corrisp. con istituzioni (1932-1969); risposte ai quesiti s. visita (1921); istituzione cappellania (1858); restauri chiesa (1809); benefici diversi (s.d.), Opera pia del Purgatorio (1859); altare SS. Crocifisso (1662-1771); capp. S. Caterina (1638); capp. S. M. Grazie (1784); capp. Immacolata (1857); capp. Addolorata (1869); capp. Natività N. S. (1782); capp. S. Rosa (s.d.), disposizioni generali per le Compagnie (1617-1896); parrocchie riunite S. M. Assunta e SS. Trinità (1627-1940), beneficio I: Iscrizioni ipotecarie, istrum., obbligazioni (1726-1923);  corrisp. in arrivo (1912-1931), riconsegne (1938-1974), conti dal 1954 al 1961, affrancazioni di canone (1972-1976), pendenze diverse (1930). beneficio II: stato patrimoniale (2 u.a., 1902-1953), corrisp. in arrivo (1925-1932), contratti, enfiteusi, censi, ipoteche (1927-1930), risposte ai quesiti S. C. Concilio (2 u.a., 1929-1930), consegna beneficio I (1929-1933), amm.ne (4 u.a., 1929-1974), corrisp. in partenza (1932-1936), riconsegne (1965-1994). Enti diversi: Amm.ne (1930-1933), affrancazioni, affitti (1978-1982), Trinità I-II, S. Maria I-I: servitù metanodotto (1980), uff. tecnico erariale: terreno al comune di Vitorchiano (s.d.)

 

[1] Cedido, Archivio Vescovile di Bagnoregio, Archivio della Curia Vescovile, Sezione parrocchie, serie Vitorchiano, fald. 6, fasc. 10, appunti don O. Righi.

[2] Vitorchiano “Il passato presente”, a cura di F. Moscagna, s.l., 2005, p. 54.

[3] Cedido, AVB, ACVB, Sezione parrocchie, serie Vitorchiano, fald. 6, fasc. 10, appunti don O. Righi.

[4] G. Moncelsi, Vitorchiano chiesa della SS. Trinità, Bagnoregio, 1976.

[5] F. Aquilani, Vitorchiano: panoramica dei fedeli del Campidoglio e della cittadina, Roma, 1984, p. 39.

[6] C. Rebonato, Gli archivi ecclesiastici di Vitorchiano  (VT), Tesi di laurea, Università degli studi della Tuscia, Facoltà di conservazione dei beni culturali, a.a. 2001-2002, p. 30.

[7] G. Moncelsi, Vitorchiano chiesa della SS. Trinità, Bagnoregio, 1976.

[8] Cedido, AVB, ACVB, Sezione parrocchie, serie Vitorchiano, fald. 6, fasc. 10, appunti don O. Righi.

[9] Ivi.

[10] Il censimento degli archivi ecclesiastici d’Italia del 1942, a cura di Sergio Pagano e Gianni Venditti, Città del Vaticano, 2011.

[11] Cedido, AVB, ACVB, Sezione parrocchie, serie Vitorchiano, fald. 3, fasc. 7, appunti don O. Righi.

[12] C. Rebonato, Gli archivi ecclesiastici …, cit., 2001-2002.

[Scheda di Elisa Angelone – Cersal]