Barozzi, Jacopo (Giacomo) detto il Vignola – Ar­chitetto (Vignola, 1507 – Roma, 1573).

La sua pri­ma opera nota è una tarsia lignea con il Mosè sal­vato dalle acque realizzata per Francesco Guic­ciardini (1534). Dopo un breve soggiorno francese a Fontainbleau (1541-1543), nel 1543 era a Bolo­gna dove venne nominato architetto di S. Petronio. Nel 1549 si trasferì a Roma, al servizio della fami­glia Farnese, per la quale lavorò a Roma e nel La­zio, oltre che nel ducato di Parma e Piacenza (pa­lazzo Farnese a Piacenza, 1561). Per i Farnese si occupò del completamento del palazzo di famiglia presso Campo de’ Fiori a Roma (iniziato negli anni 1514-1515 da Antonio da Sangallo il Giovane e proseguito dal 1546 da Michelangelo Buonarroti) e del palazzo-fortezza a Caprarola (1556-1569), fondato sulla fortificazione a pianta pentagonale già realizzata da Antonio da Sangallo il Giovane. A Roma lavorò nella villa per il papa Giulio III (dal 1550) e realizzò le chiese di S. Andrea lungo la via Flaminia (ca. 1553) e di S. Anna dei Palafrenieri in Vaticano (ca. 1570).

Uno dei suoi progetti più noti è la chiesa del Gesù, che fissò la tipologia delle chiese della Controriforma, iniziata nel 1568 e successivamente completata da Giacomo Della Porta con la costruzione della facciata. Per il cardinale Ranuccio Farnese probabilmente realizzò il pro­getto per la chiesa della Madonna del Piano a Capranica (negli anni 1558-1559); a lui viene attribuito anche il progetto, su committenza del cardi­nale Alessandro Farnese, della chiesa di S. Loren­zo a Sant’Oreste al Soratte (ca. 1565). Nei feudi la­ziali dei Farnese, B. lavorò in diverse occasioni: ol­tre a piccoli incarichi a Vetralla, Nepi, Ponzano Ro­mano e Valentano, si segnalano i progetti per il pa­lazzo comunale di Cittaducale (1569), per la rico­struzione del palazzo comunale a Grotte di Castro (1568), per l’ampliamento del castello a Isola Far­nese (1567) e per il forte a mare di Montalto di Ca­stro (1570). Gli viene anche attribuito il progetto per la scomparsa chiesa di S. Nicola di Bari a Mazzano Romano (ca. 1562-1563).

Nel reatino realiz­zò il tabernacolo marmoreo in S. Antonino Martire a Fara Sabina (1563-1565) e la chiesa di S. Antonio abate a Rieti (ca. 1570). Per il cardinale Giovanni Francesco Gambara realizzò il progetto per la Villa Lante a Bagnaia, il cui cantiere si aprì nel 1568 per conclu­dersi dopo la sua morte nel 1578. Diversi edifici vennero realizzati nel Lazio su disegno iniziale di B.: il palazzo Chigi a Soriano nel Cimino (1562), la Porta Romana o di San Giovanni a Ronciglione e il palazzo comunale di Velletri, completato da Gia­como Della Porta (1572). Si ricordano inoltre il completamento della chiesa dei Ss. Giacomo e Cri­stoforo sull’Isola Bisentina con una cupola rotonda su base ottagonale; il palazzo Pistolini a Collevec­chio e il palazzo del Seminario a Rieti (seconda metà del sec. XVI). Nel 1562 pubblicò la Regola delli cinque ordini di architettura, trattato sull’uso degli ordini architettonici che lo rese celebre tra i contemporanei e nei secoli successivi.

BIBL. – Stefano Bottari in DBI, 6, pp. 502-508; Tuttle 2001; Tuttle et al. 2002; Frommel et al. 2003.

[Scheda di Micaela Antonucci – Ansl]