Bartoli, Pietro Santi – Incisore (Perugia, 1635 ca. – Roma, 7 nov. 1700)

Nato a Perugia intorno al 1635 si trasferisce presto a Roma  dove è attivo come incisore  a partire dalla metà del secolo XVII. Incide presso la Calcografia della Camera apostolica  la “Veduta de nuovi acquedotti di Civitavecchia delineata dal Cavalier Carlo Fontana ingegniere e data in luce nel corrente anno 1699”. Tra i suoi temi ci sono soggetti sacri, mitologici, storici. Spesso nelle sue incisioni ripropone sue interpretazioni di antichi monumenti e sviluppa una sua  idea della “magnificenza di Roma” che va oltre i monumenti per interessare le pitture, le lucerne sepolcrali, le monete. Le sue incisioni su rame sono state riprodotte nei secoli successivi sino ad oggi. Tra le più famose raccolte le 123 incisioni che riguardano la Colonna Traiana e le 78 della Colonna Antonina. Famosa nella sua epoca fu la riproduzione in 55 tavole del codice virgiliano figurato della Biblioteca Vaticana. Viaggiò moltissimo sia in Italia che all’estero. Collaborò come pittore con il suocero G.F. Grimaldi alla decorazione ad affresco del Palazzo Borghese a Roma. Dopo la sua morte fu sepolto in S. Lorenzo in Lucina, accanto a Nicola Poussin del quale era stato allievo negli anni giovanili.

BIBL. – DBI, vol. 6, Roma 1964, pp. 586-588;  G. Milesi, Dizionario degli incisori, Milano, Minerva italica, 1989, p. 62; P. Arrigoni, A. Bertarelli, Piante e vedute di Roma e del Lazio conservate nella raccolta delle stampe e dei disegni. Castello sforzesco, Milano, 1949, n° 4166, p. 425; Dizionario enciclopedico Bolaffi dei pittori e degli incisori italiani, Torino 1972, vol. I, p. 366.

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]