Battelli, Giulio – Paleografo (Roma, 11 apr. 1904 – ivi, 10 mar. 2004).
Nel 1922 si iscrisse alla facoltà di lettere dell’Università La Sapienza con indirizzo archeologico, con lo scopo di seguire le orme dello zio Alfonso Bartoli, professore di topografia romana. Ma l’incontro con Pietro Fedele determinò il suo definitivo orientamento verso gli studi paleografici. Per la tesi di laurea studiò le pergamene di Terracina, conservate presso la Biblioteca Apostolica Vaticana. Seguì la Scuola Vaticana di paleografia, presso la quale già nel 1927 fu coinvolto nell’insegnamento. Insegnò fino al 1978 Paleografia e diplomatica presso la medesima Scuola Vaticana, della quale divenne direttore. Insegnò inoltre presso l’Ateneo Lateranense, l’Università di Macerata, l’Università di Roma La Sapienza, la Scuola Speciale per Archivisti e Bibliotecari di Roma.
Insieme a Emilio Lavagnino, fra il 1943 e il 1946, fu artefice di un’eroica opera di salvataggio del patrimonio archivistico, bibliografico ed artistico nell’Italia centrale (anche a Viterbo e nella Tuscia), da lui stesso raccontata in un articolo pubblicato nella «Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae» (2000). Nella sua vastissima produzione si evidenziano gli studi riguardanti il Lazio: Note al sacramentario anagnino (cod. Chigiano C.VI.174), L’Archivio Segreto Vaticano e le ricerche storiche, In margine all’attentato di Anagni sulla sorte dell’Archivio Pontifìcio. Fra questi, vanno rilevati anche i suoi studi sulla Cancelleria pontificia, sulle Rationes decimarum Italiae, relative al Lazio con carta topografica delle diocesi laziali nel sec. XIV, inoltre quelli sui registri pontifici e le sue lezioni di paleografia. Importante fu il suo impegno per la salvaguardia e la valorizzazione degli archivi ecclesiastici italiani, a partire dal censimento effettuato durante gli anni della Seconda guerra mondiale e poi la battaglia per nuove indagini che mettessero a giorno lo stato degli archivi ecclesiastici in Italia. Fu all’origine dell’Associazione archivistica ecclesiastica che si propose lo stesso obiettivo. Notevoli i suoi interventi per far conoscere meglio il patrimonio dell’Archivio Segreto Vaticano e gli aggiornamenti sulla bibliografia degli scritti che lo riguardavano; nel 1992 ne tracciò il profilo storico-scientifico nel volume Speculum Mundi. Roma centro internazionale di ricerche umanistiche (a cura di Paolo Vian, Roma, Presidenza del Consiglio dei Ministri, 1992, pp. 733-766).
Fu presidente della Società Romana di Storia Patria dal 1976 al 1984; ebbe inoltre numerose cariche presso istituti e accademie romane, umbre e marchigiane; fu presidente onorario della Commissione internazionale di diplomatica, membro onorario della Pontificia Accademia Romana di Archeologia, membro emerito dell’Istituto di Studi Romani e del Centro italiano di studi sull’Alto Medioevo, membro aggiunto del consiglio dell’Istituto storico italiano per il Medioevo. Nel 1996 fu insignito dal sindaco di Roma del premio dei cultori di Roma. Rievocò le sue esperienze in Cento anni a Roma. Ricordi di un romano («Strenna dei Romanisti», LXII, 2001, pp. 19-32). Il suo ultimo progetto fu quello di pubblicare finalmente le pergamene di Terracina, oggetto dei suoi studi iniziali.
BIBL. – Paleographica 1979; Cosma 2005; Pavan 2005.
[Scheda di Susanna Passigli – Msl; integrazione di Luciano Osbat – Cersal]