Bernardo del Lago (Bernardus de Lacu) – Vescovo (Cahors, Francia – sec. XIV)

Era baccelliere in legge quando, nel 1327, fu assunto al suo servizio dal conterraneo papa Giovanni XXII. Intorno al 1334 si sa che era nunzio del pontefice nell’Italia settentrionale. Sotto il successore, Benedetto XII, fu collettore apostolico ad Aquileia, Grado, Milano e altre diocesi sempre dell’Italia settentrionale. Il 23 nov. 1340 fu nominato rettore e capitaneus del Patrimonio di San Pietro in Tuscia con la giurisdizione anche sulle città di Rieti, Temi, Todi e il castello di Mirando. Rivestendo tale carica incontrò come principale avversario Giovanni di Vico, prefetto di Roma, divenuto l’anno seguente signore di Viterbo.

Con la sua nomina il 6 feb. 1344 a vescovo di Viterbo la carica di rettore del Patrimonio fu resa ancor più ardua dalla sua impopolarità nella provincia amministrata: nel 1344 fu accusato da Montefiascone di togliere loro la libertà di eleggere un podestà; Elia di Ventodoro, maresciallo del Patrimonio si lamentò presso Clemente VI che B. gli aveva impedito di recarsi ad Avignone per informare la Curia delle questioni concernenti la provincia e che gli aveva tolto la custodia di Orchia, nella quale venne subito reintegrato. Tuttavia, sebbene impopolare, B. riusciva a mantenere il Patrimonio in uno stato di pace, come notò il papa il 13 gen. 1345 congratulandosi con lui. Di lì a poco, tuttavia, Giovanni di Vico dovette smentire questo stato di cose: riuscendo ad acquistare Vetralla da Francesco e Andrea Orsini per 16.000 fiorini, nonostante la proibizione del papa nel 1345, vi completò la rocca già iniziata; aggiunse ai suoi domini il castello di Piansano e le città di Bagnoregio e Tuscania.

Il 7 ago. un colpo di stato a Orvieto portò all’uccisione dell’alleato di B. Matteo Orsini e all’espulsione di Benedetto di Bonconte, loro uomo di fiducia; nell’ottobre Todi rinnovò gli attacchi contro San Gemini. Nella primavera dell’anno successivo Giovanni di Vico ritornò all’attacco, insediando nuovamente a Orvieto Corrado Monaldeschi, che era stato momentaneamente detronizzato, e occupando Bagnoregio, Tuscania e Piansano. La guerra si estese quindi a tutto il Patrimonio: dalla parte di Giovanni di Vico e di Monaldeschi della Cervara erano schierate Orvieto e Viterbo che riuscirono a ottenere vittoria su B. e gli Orsini il luglio 1346, nonostante questi disponessero di ingenti forze mercenarie, e ne ottennero la pace nei primi mesi dell’anno successivo. La sua morte, avvenuta a Montefiascone il 14 feb. 1347, fu interpretata come segno della giustizia divina.

BIBL. – Campanari 1856, II, p. 5; Gams, pp. 737; Calisse 1887, pp. 69-75, 475-482; Pinzi 1899, pp. 203-222, 241-242; HC, I, pp. 532; Antonelli 1903, pp. 299-316; Antonelli 1915, p. 7-14; Peter Partner in DBI, 9, p. 271-273.

[Scheda di Maria Cristina Romano – Srsp]