Borgognoni, Bernardo – Bandito (Canino, 10 mar. 1864, batt. – Ivi, 13 nov. 1906)

Era nato a Canino da Pietro Borgognoni e Maria Tranquilli (lui mugnaio, di famiglia originaria del bolognese, lei casalinga di famiglia proveniente dalle Marche) ed era stato battezzato il 10 marzo 1864. La famiglia di Bernardo (poi sempre chiamato Bernardino) si era spostata da Farnese (dove i suoi genitori si erano sposati) a Ischia di Castro e poi a Canino dove rimasero a vivere e dove nacque Bernardino. Nel 1874 il padre Pietro era morto lasciando la moglie Maria con i figli Annunziata, Luigi e Bernardino. I primi due si sposarono a Canino e in quel paese rimasero a vivere avendo parecchi figli.

E’ probabile che Bernardino abbia aiutato il fratello Luigi, che gestiva un mulino da grano insieme con Angelo Amici, mulino che era di proprietà della famiglia Brenciaglia. Nell’aprile 1891 Bernardino era stato accoltellato dall’Amici nel corso di una discussione tra Luigi e l’Amici: se l’era cavata con due settimane di convalescenza. Un anno dopo, il 20 giugno 1892, Bernardino aveva atteso l’Amici vicino al molino dove si doveva recare e gli aveva scaricato addosso sei colpi di pistola; l’Amici era sopravvissuto e Bernardino fu arrestato e condannato dalla Corte d’Assise di Viterbo a quasi dieci anni di carcere.

Uscito di galera e tornato a Canino Bernardino rimase uno sbandato: morta la madre e morto anche il fratello Luigi, si può supporre che vivesse alla giornata e rubando il necessario e quello che trovava. Fu nuovamente condannato e più volte sia a Viterbo che a Civitavecchia (nel settembre 1905): ma a quella data Bernardino si era già dato alla macchia. Nel 1906 un processo celebrato a Grosseto contro Gualtiero Zanardi lo vide come coimputato: lo Zanardi era stato arrestato mentre Bernardino era rimasto latitante.   Nel frattempo, il 2-3 agosto 1905 Bernardino, nel territorio di Tarquinia, aveva ucciso un suo compaesano, Giulio Paci, senza un evidente motivo. Per questo delitto egli fu condannato all’ergastolo dalla Corte d’Assise di Roma nel maggio 1906: sulla sua testa fu posta una taglia che arrivò a 800 lire (pari a oltre 3000 Euro attuali) e, grazie a questo incentivo e al dispiegamento di carabinieri mandati a stanarlo,  Bernardino fu individuato nella tenuta in località San Pietro Rotto tra Canino e Montalto e il 13 novembre 1906 fu intercettato e ucciso nel corso di una sparatoria dai tre carabinieri che parteciparono all’azione e che furono premiati con la medaglia d’argento al valor militare. Nessun registro parrocchiale dei defunti registrò quel decesso e Bernardino fu sepolto in luogo sconosciuto. Composizioni in ottava rima (una a stampa uscita a Firenze lo stesso anno della sua morte) hanno tramandato nelle grandi linee la storia di Bernardino diventato bandito senza una plausibile ragione che non fosse l’essere estraneo al paese dove si era trovato a vivere e a faticare.

BIBL. – A. Mattei, Bandito si buttò…. La damnatio memoriae del brigante Borgognoni di Canino, in “la Loggetta. Notiziario di Piansano e la Tuscia”, a. XXVI, n. 2 (2021) pp. 3-11; A. Chiavalloni, Vita e morte del bandito Bernardino Borgognoni in Canino, Firenze 1906, ora in “la Loggetta. Notiziario di Piansano e la Tuscia”, a. XXVI, n. 2 (2021), pp. 12-13.

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]