Farnese, Pier Luigi – Duca (Roma, 19 nov. 1503 – Parma, 10 sett. 1547).

Figlio del cardinale Ales­sandro, che nel 1534 diverrà pontefice con il nome di Paolo III, secondo alcune fonti la madre era Sil­via Ruffìni, anconetana di nascita. Ebbe due fratel­li, Paolo e Ranuccio, e una sorella, Costanza, che sposò nel 1517 Bosio Sforza, conte di Santa Fiora. Educato da Baldassarre Molossi (detto Tranquillo), originario di Casalmaggiore, abile oratore e studio­so dei testi classici, Pier Luigi fu un eccellente mi­litare, prestò servizio prima nelle truppe papali e poi in quelle imperiali, con cui prese parte al Sac­co di Roma del 1527. Sposò nel 1519 Girolama Or­sini, figlia di Luigi conte di Pitigliano, che gli por­tò in dote i feudi di Piansano e Cellere, vicini alle proprietà farnesiane. In occasione del matrimonio fu costruito il palazzo di Gradoli, che doveva esse­re utilizzato come residenza estiva della famiglia; tale cittadina si trovava nelle vicinanze di Pitigliano, luogo d’origine di Girolama e possesso della fa­miglia, dove sorgeva una loro villa.

Dal matrimonio nacquero Alessandro, Ottavio, Ranuccio, Orazio e Vittoria. Divenuto pontefice il padre, ebbe il titolo di gonfaloniere di S. Romana Chiesa. Acquistò il 30 ago. 1536 il castello di Frascati con un atto stipu­lato nella chiesa di S. Maria del Vivario; Frascati rimase per breve tempo feudo dei Farnese: infatti Paolo III fece restituire il feudo alla Camera Apo­stolica e in cambio assegnò a Pier Luigi le cittadi­ne di Castro, Gradoli, Grotte e la contea di Ronciglione, che il 1° nov. furono unite formando il Du­cato di Castro, che comprendeva anche Montalto, Tuscania, Nepi e le due isole del lago di Bolsena, Bisentina e Martana.

Pier Luigi si adoperò alacre­mente per la ristrutturazione della città di Castro: costruì la chiesa di S. Francesco, con annesso cam­panile e convento, eresse la cappella di S. Lucia, edificò numerose abitazioni per i cittadini; a Ischia di Castro fece erigere la rocca. L’8 feb. 1539, gra­zie all’intercessione di Paolo III, acquistò dalla Ca­mera Apostolica, con una somma in oro, la tenuta di Falleri, insieme a Fabrica, Corchiano, Vallerano, Borgo San Leonardo (oggi Borghetto). Pier Luigi fece costruire all’epoca alcune dipendenze a Falleri per le battute di caccia, vicino alla chiesa di S. Maria, terminate dal figlio Ottavio, come ricorda un epigrafe nel chiostro. A Fabrica l’orologio co­munale è decorato ancora ai lati del quadrante con i gigli, lo stemma farnesiano; inoltre in questa lo­calità fu costruita la rocca, fu fondata la chiesa di S. Francesco vicino al Barco (località recintata, usata dai Farnese come riserva di caccia).

A Nepi Pier Luigi fece costruire un palazzo da utilizzare come residenza estiva, su progetto dell’architetto Vigno­la. Dal 1542 Annibal Caro fu a suo servizio, come segretario e amministratore; grazie al Farnese, nel 1546 ottenne una pensione sopra l’abbazia di Natoglia. Probabilmente il Caro e Pier Luigi scrissero in collaborazione la commedia Degli straccioni. In qualità di capitano generale dell’esercito del papa Pier Luigi conquistò Camerino e Perugia, com­piendo numerose spedizioni diplomatiche, tanto che il padre creò per lui il ducato di Parma e Pia­cenza, che gli conferì come vassallo della Chiesa nel 1545, permutando Nepi e Camerino. Fu ucciso in una congiura, ispirata dal governatore di Milano Ferrante Gonzaga, che voleva impossessarsi del suo ducato. La salma fu sepolta a Parma; Girolama si interessò personalmente per traslare il corpo, che il 3 luglio 1548 fu riesumato e sepolto nel conven­to dei Cappuccini dell’Isola Bisentina, nello stato di Castro; su tale luogo Paolo III fece costruire la chiesa dei Ss. Giacomo e Cristoforo.

Dopo la sua morte il ducato di Parma tornò alla Chiesa e il figlio Ottavio ereditò quello di Castro. Nel Museo della Preistoria della Tuscia e della Rocca Farnese a Valentano, ospitato nel palazzo farnesiano, è conser­vato il piatto matrimoniale di Pier Luigi e Girola­ma. Lo stemma dei Farnese, d’oro, con sei gigli, si arricchì a partire dal 1535 (data dell’elezione di Pier Luigi a gonfaloniere di S. Romana Chiesa) del gon­falone papale.

BIBL. e FONTI – BAV, Vat. lat. 6952, f. 122. ASV, armadio XVIII, vol. 1712, f. 67.  Affò 1779; Annibali 1817-18, I-II; Litta, III, Farnese, tav. XI; Affò 1821; Gosellino 1864; Cara­belli 1865; Pastor, V, ad indicem; Dottarelli 1928, pp. 398­-399; Borri 1939; Micheli 1939; Pierluigi 1939; Bianchini 1952; Drei 1954; Baffoni 1967; Nasalli Rocca 1969; Claudio Mutini, Caro, Annibale, in DBI, 20, pp. 497-508; Bedulli 1995; Pozzi 1997; Rendina 2004, I, pp. 322-332.

[Scheda di Barbara Scanziani – Ibimus]