Maggini, Emilio – Poeta (Viterbo, 22 feb. 1900 – Ivi, nov. 1960)

Nato a Viterbo il 22 febbraio 1900 aveva fatto le scuole elementari e per tutta la vita si dedicò alla piccola proprietà che il padre gli aveva lasciato e dalla quale trasse il necessario per sopravvivere per se e per la sua piccola famiglia. Diventato pensionato si dedicò con continuità alla poesia diventando il capofila del gruppo dei poeti dialettali accanto a Edilio Mecarini, Ezio Urbani, Franco Turchetti ed altri.

Tra le sue pubblicazioni di poesia Il grande connubio, Viterbo 1960; L’ultima goccia, Roma 1961; Viterbo nel segno della rosa. Poesie viterbesi, Viterbo 1970; ‘Gni mese ‘n canto. Verse viterbese, Viterbo 1976; ‘Gni tempo ha la su’ mpronta. Poesie in dialetto viterbese, Viterbo 1988, postuma; altre poesie sono state raccolte in antologie. Ci sono state poi le sue produzioni in prosa come Viterbo cu le scarpe grosse, Viterbo 1972, ‘L campanone di Viterbo aricconta, Viterbo 1973; La cuccagna, Viterbo 1977 che vogliono essere espressione di quella che è la “gojaria vitorbese”, cioè un modo di esprimere l’allegria, l’arguzia, la sincerità e la gioia.

I luoghi e le persone sono tutta Viterbo attraverso la vita quotidiana: “una rassegna di fatti locali, noti e meno noti, galleria dei fatti nostrani […] per serbarne il ricordo nel tempo”. E al centro di Viterbo e del suo mondo è Pianoscarano (“Piescarano” per lui) dove egli abitava e che ritrae così come egli li aveva vissuti negli anni della giovinezza, tra la Prima e la Seconda guerra mondiale.

Si era sposato con Rosa Agostini (20 settembre 1924) e da questo matrimonio nacquero cinque figli: Bartolomeo, Giovanni, Marcello, Gemma e Giacomo, che divenne sacerdote giuseppino. Gestì nel secondo dopoguerra una rivendita di vino al minuto di produzione propria. Come agricoltore gli fu assegnato nel 1954 il primo premio provinciale (con medaglia d’oro) per il progresso economico e sociale (agricoltura innovativa con la bonifica del terreno e l’irrigazione a pioggia) e nel 1973 un premio speciale per fedeltà alla terra. Tutta la sua formazione avvenne all’ombra della parrocchia di Sant’Andrea e dell’associazionismo confraternale (fu l’ultimo Segretario della Confraternita del Gonfalone prima della sua chiusura).

BIBL. – F. Petroselli, Il lessico dialettale viterbese nelle testimonianzre di Emilio Maggini, Viterbo 2009; M. D’Aureli, Emilio Maggini. Poesie e prose in dialetto viterbese, Viterbo 2017.

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]