Tolomeo e Romano – Santi, martiri di Nepi (sec. I d. C.

[?]).

Santi patroni di Nepi. Una leggenda agiografica narra che Tolomeo, nato ai primordi dell’era volgare, era originario di Antiochia di Siria e che, conosciuto san Pietro, fu da lui stesso cate­chizzato. Quando san Pietro nel 44 si stabilì a Roma, per fare dell’Urbe il centro della cristianità, T. lo seguì. Qui conobbe il filosofo di Nepi Romano, che, ascoltando le sue prediche, si con­vertì al cristianesimo. Insieme, furono inviati da san Pietro ad evangelizzare l’Etruria suburbicaria, ma attiratisi le ire dei ministri del culto pagano, furono accusati di empietà verso l’imperatore ed arrestati. Subirono il martirio il 24 agosto di un anno impre­cisato del regno di Claudio (41-54 d. C.).

I resti dei due corpi furono deposti da una matrona nepesina, di nome Savinilla, in una grotta sita in un podere di sua proprietà, poco distante dalle mura della città. La tomba dei due martiri rimase per lunghi secoli ignota, finché Pier Luigi Farnese, divenuto signore di Nepi nel 1544, non la riportò alla luce, durante i lavori di demolizione della chiesa extramuraria di S. Tolomeo. Il rinvenimento richiamò sul posto per­fino il pontefice Paolo III, che ordinò di costruire una nuova chiesa dedicata a S. Tolomeo.

Anche se la leggenda agiografica colloca il martirio dei due santi sotto il regno del primo Claudio (41-54 d. C.), si tratta con ogni probabilità di Claudio il Gotico (268-270 d. C.), come dimostra anche il fatto che il cimitero cristiano scoperto sotto la chiesa di S. To­lomeo, conosciuto anche con il nome di catacombe di S. Savinilla, risale ai secc. iii-iv d. C.

BIBL. – Martyr. Rom., p. 357, n. 2; Lanzoni 1927, pp. 531 – 532; Bedini 1953; Niccolò Del Re in Bibliotheca Sanctorum, XII, coll. 527-529.

[Scheda di Andrea Maurizio Martolini – Insr]