Chiesa della Madonna del Soccorso (chiesuola)
In capite Vallis. Tra il febbraio e il marzo 1527 infuria a Celleno la peste seminando paura e lutti. Particolarmente sfortunato è il notaio Palma Petruccio che nella triste circostanza perde cinque familiari, sepolti nella chiesa di S. Maria in Vallis detta Chiesola[1]. Citata nella visita pastorale del 1631[2]. Nel 1777 è detta sospesa da molti anni e spogliata delle suppellettili[3]. E’ citata ancora nella visita pastorale del 1781[4]. È tutt’oggi in buone condizioni anche se non utilizzata. Fino agli anni ’70 si svolgeva, nei prati limitrofgi, la “festa della Chiesola”[5].
[1] G.B. Crocoli, Celleno: dalle origini al 1870, Bolsena 1989, p. 42.
[2] Cedido, ADMf, Vis.p. 1631, c. 645; vis.p. 1638, c. 12; vis.p. 1707, c. 364.
[3] Cedido, ADMf, Vis.p. 1777.
[4] Cedido, ADMf, Vis.p. 1781.
[5] M. Fordini Sonni, Il centro storico di Celleno: una ricerca, un progetto per lo sviluppo, Celleno 1996.
[Scheda di Elisa Angelone – Cersal]