Nel 1651, nella cappella dei Santi Ilario e Valentino (già del Sacramento) nella chiesa cattedrale di S. Lorenzo a Viterbo, fu posto in opera un Tabernacolo[1] e Ottaviano Spiriti dotò la cappella di una cospicua rendita e di un baldacchino[2]. A mo’ di tempietto ad esedra, formato da due colonne con capitelli corinzi compositi sorreggenti un alto architrave coronato da timpano spezzato per far posto, al centro, a teste di cherubini tra nuvole e alla croce raggiata. È un gradevole esempio di arte barocca. Appartiene all’epoca del rifacimento della cappella nei primi decenni del Settecento[3].

[1] Bottega italiana, sec. XVII, Tabernacolo, legno scolpito, dipinto, cm 240.0×70.0 (HxL) [EMJ0083]

[2] M. Galeotti, L’Illustrissima città di Viterbo, Viterbo 2000, p. 572.

[3] SBAS, A. Pampalone, 12/00070529.

[Scheda di Elisa Angelone – Cersal]