Antonio da Viterbo, OSM – Religioso (Viterbo secc. XIII-XIV).

Nato in un anno imprecisato, entrò nell’Ordine dei Servi di Maria nel monastero della sua città. Il suo nome figura nell’elenco degli addottorati usciti dalla facoltà di teologia dell’università di Bologna dalla sua fondazione. La lista è posta alla fine degli antichi statuti della facoltà bolognese nel codice posseduto dal Collegio teologico della città ( Regestum Bononiense Universitatis Theologorum ) datato al sec. XV da F. Ehrle che ne ha curata la pubblicazione. All’indicazione «Magister Antonius de Viterbio ordinis servorum sancte Marie» sono state apposte due note di diverse mani; la prima «qui post mortem claruit et claret visitatione et miraculis, floruit» è soprascritta su una più antica della quale rimangono poche parole che costituiscono la seconda aggiunta: «fuit anno Domini 1309».

Il Giani nei suoi Annales, pubblicato nel 1618, cita il Regestum boniense riportandone la data che è indicata in riferimento ad A.; ne consegue che la seconda annotazione, la più antica tra le due, è anteriore al 1618. Taucci, nel rinvenire presso l’Archivio di Stato di Firenze un passo in cui A., di ritorno dal capitolo generale del 1381, figura già maestro («a di 30 maggio [1381] pel maestro Antonio da Viterbo et pello compaio»), ritiene che sia avvenuta «per lui una forte anticipazione cronologica» (Taucci, p. 28). Diversamente, Niccolò del Riferisce della convocazione da parte di A. e del suo correligionario Andrea Balducci, per il 5 ag. 1300, del capitolo generale che avrebbe dovuto procedere all’elezione del successore di Lottaringo della Stufa, il sesto generale dell’Ordine. L’autore, inoltre, accoglie la tradizione riportata da Agostino Morini secondo la quale A. morì ottuagenario a Candia, 17 marzo 1309.

Alle predicazioni di A. a Creta e alla sua morte avvenuta a Candia accennano alcuni scrittori servitini del sec. XV, tra i quali Gasparino Borro. Niccolò Mati, infine, ha scritto nel sec. XIV dei miracoli verificatisi nel luogo della sua sepoltura: «al suo sepolcro che è nella chiesa di S. Dominico dove morì successero gran miracoli per gli infermi che da ogni parte concorrono in quella isola di Candia dove è sepolto» (Mati, p. 116).

Bibl.: B. Rotundo voce Antonio da Viterbo, OSM , in Dizionario storico biografico del Lazio, Vol. Io , Roma 2009; Monumenta Ordinis Servorum Sanctae Mariae, Bruxelles, 1897-1926, XI, p. 59, 87, 106, 160, 162, 169-170, 184, 188-189, XII, pp. 11, 56-57, 105-110, 123, 126, 131, 135, 139, 144, 170, 183, 205, XIV, pp. 72, 92; Ni. Del Re voce Antonio da Viterbo, in Bibliotheca Sanctorum , Roma, 1961-1970, vol. II, coll. 201-202.

[Scheda di Redazione – Cersal]