Il santuario della Madonna del Giglio, compatrona del paese di Ischia di Castro, si trova nella valle sottostante il centro abitato nei pressi del fosso Cellerano, immerso nella macchia mediterranea. Dalla prima costruzione la cappella iniziale ha subito varie modifiche e ampliamenti fino ad arrivare alla costruzione di una piccola chiesetta accessibile e visibile a tutti grazie al cancello e alla inferriata decorata con gigli in ferro battuto, proveniente dalla basilica del Sacro Cuore di Roma. Citata nella visita di Celso Paci del 1586. Non ha la parete davanti, è tutta aperta, ha una serie di piccoli muri che dalla parte interna hanno dei seditori, in mezzo a questi murelli c’è una porta per la quale si entra nella chiesa.
Origine della devozione – La leggenda narra che un giovane pastorello, mentre cercava una pecorella smarrita, notò in lontananza una bellissima donna che allattava un bambino circondata da gigli bianchi. Ella, dopo avergli mostrato il luogo ove si trovava la pecorella smarrita gli chiese di far costruire una cappella in suo nome nel luogo ove fosse sbocciato un giglio in pieno inverno.
Note storiche – È incerta la data di costruzione, l’esistenza di una cappella ove era affrescata la venerata immagine della Madonna del Giglio nel gesto di allattare il proprio Figlio, è documentata nel 1478 in occasione di una visita del Vescovo di Castro.
Il santuario è orientato verso il Palazzo Ducale, secondo la tradizione lo volle così la Madonna per proteggere i Signori del paese. È più probabile che la volontà sia stata quella dei Farnese e che la stessa presenza del giglio nella venerata immagine più che al miracolo sia dovuta alla presenza del fiore nello stemma della potente famiglia.
Celebrazioni – I devoti della Madonna del Giglio si recano al santuario di giorno e di notte in privato e in pubbliche manifestazioni. Le liturgie sono più frequenti durante il mese di maggio e durante le feste che celebrano la Madre di Dio. Culminano l’8 settembre di ogni anno, giorno della natività di Maria. A questa festa sono collegati anche le manifestazioni esterne e popolari perché è compatrona del paese.
Ex voto – La grande devozione ha prodotto una infinità di ex voto realizzati in metalli più o meno preziosi e numerosi testi poetici musicali e ultimamente il sacerdote cantautore don Giosy Cento ha inciso un disco dedicato totalmente alla “sua” Madonna.
Fonti: E. Stendardi, Ischia di Castro: memorie storiche, Empoli, 1969, pp. 85-90; Visite pastorali: Celso Paci, 1586, Faldone 1, fascicolo 1, c. 50; Pompeo Mignucci, 1650, c. 13v, imm. 25; c. 84; Nicola Leti 1656, c. 265v; Felicissimo Salvini 1844-46, c. 4v; F. Ricci, Un santuario terapeutico mariano: la Madonna del Giglio ad Ischia di Castro, in: I Santuari e la devozione mariana nell’Alto Lazio, vol. I, a cura di L. Osbat, Manziana, Vecchiarelli 2006, pp. 106-120; “Informazioni” rivista del Centro di Catalogazione dei Beni Culturali della Provincia di Viterbo, n. 17 del 2000; Madonna del Giglio, in Ass. Collegamento Nazionale Santuari; Santuario della Madonna del Giglio, Ischia di Castro (VT), in I luoghi del silenzio.
[Scheda di Elisa Angelone – Cersal]