Confraternita di S. Giovanni Decollato
La Confraternita di S. Giovanni decollato, nel luglio del 1580, aggregherà a se anche la Confraternita della Misericordia già riconosciuta nel 1572. Maschile e femminile, è aggregata alla arciconfraternita del Gonfalone di Roma, veste di colore bianco[1]. Nel 1866 i priori chiedono al papa di riconoscere la rinata confraternita di S. Giovanni decollato, precedentemente sciolta, e di poter ricostruire la volta della chiesa, crollata dieci anni prima[2]. La confraternita è documentata ancora nel 1855, verste di sacco bianco, cingolo bianco e colletto nero. I pesi sono la cera per l’esposizione delle Quarantore negli ultimi tre giorni del Carnevale[3].
Fonti archivistiche
L’Archivio della Curia vescovile di Montefiascone conserva: Tentativo di unione con la confraternita della Misericordia, affitti, censi, enfiteusi, nomina del cappellano, operazioni patrimoniali, legati di messe, resoconti, verbali di adunanza (10 u.a., 1698-1925).
[1] Cedido, Archivio Vescovile di Montefiascone, serie Visite pastorali, vis.p. 1707, c. 333v.
[2] E. Agostini, Gradoli: storia e territorio, Viterbo 1998, p.67-68.
[3] Cedido, AVMf, vis.p. 1855, fasc. Gradoli.
[Scheda di Elisa Angelone – Cersal]