Confraternita del S. Sepolcro
Per accrescere la devozione e curare l’edificio, nel 1703 il conte Girolamo Cellesi affida la chiesa del S. Sepolcro alla confraternita allora intitolata a Gesù e Maria e al S. Sepolcro[1], approvata con decreto di don Bonaventura Leonardi il 16 luglio 1785[2] e poi aggregata all’Arciconfraternita del Crocifisso in S. Marcello di Roma, che l’amministrerà fino al XX secolo.
Fonti archivistiche
L’Archivio della Compagnia del S. Sepolcro è costituito da 14 unità archivistiche con datazione compresa tra il 1701 e il 1966 e comprende: Relazione e statuto della Compagnia (1890-1904), Libro dei ricordi (1701-1890), Autentiche (1735-1838), Libri di amministrazione (6 u.a., 1734-1950), Cabreo (1785-1862), Elenchi dei fratelli e sorelle (2 u.a., 1886-1937), Risposte ai quesiti della s. visita (1930-1931).
[1] O. Righi, Castel Cellesi e le sue chiese, 1939, p. 78.
[2] Cedido, Archivio Vescovile Bagnoregio, Archivio Confraternita S. Sepolcro Castel Cellesi, serie Amministrazione, Relazione del R.o Commissario Celso Gessi concernente la Confraternita del Santo Sepolcro in Castel Cellesi, 1890.
[Scheda di Elisa Angelone – Cersal]