Achilli, Corrado – Pittore (Viterbo, 16 gen. 1929 – Ivi, 3 nov. 2016)
Nato a Viterbo nel popolare quartiere di San Pellegrino il 16 gennaio 1929, dopo i vent’anni si trasferisce a Roma e poi in Germania, infine in Olanda, a Utrecht, dove vivrà per trent’anni facendo il restauratore e continuando a dipingere. Per lui un luogo creativo pittorico; in questo peregrinare incontra Loredana, siciliana, che diventerà sua moglie e dalla quale nel 1986 avrà un figlio. La sua pittura si distingue per la concretezza della rappresentazione che genera l’illusione del reale.
L’intenzione del suo lavoro era quella di alludere al tutto come mistero, senza definirlo. Un genere, il surrealismo, rappresentato nelle sue opere, un centinaio circa, di cui una metà sono state regalate dall’artista e non sono nemmeno rintracciabili. L’altra metà è una raccolta custodita dal figlio e tra queste opere ci sono alcuni quadri memorabili come il “Sacro Bosco di Bomarzo”, di cui A. immortala la grande bocca dell’orco e alcune figure mitologiche. Uno dei motivi per cui del suo percorso artistico si hanno poche tracce ufficiali è la rarità di mostre che lo riguardino nel nostro territorio: una mostra a fine anni ’80 a Civitella d’Agliano e due anni prima di morire, nel settembre 2014, una personale intitolata “Metamorfosi, veglia e sogno” alla Galleria Chigi a Viterbo.
Era ritornato a Viterbo all’inizio degli anni Novanta. E’ morto il 3 novembre 2016.
BIBL. – https://www.tusciaup.com/corrado-achilli-quel-pittore-viterbese-dimenticato-apparentato-con-gli-spadini/215704
[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]