Aconzio, Nonno, Ercolano e Taurino – Santi e martiri di Porto (sec. III d. C.?).

Il più antico do­cumento che li ricordi è la Depositio Martyrum, che al 5 sett. riporta: «Non. Sept. Aconti in Porto, et Nonni et Herculani et Taurini» (Valentini – Zuc­chetti 1940-1953, II, p. 25). Nel Martirologio Ge-ronimiano, invece, i santi sono suddivisi in due gruppi e riportati in giorni differenti, forse per un’inesatta lettura ed interpretazione delle fonti agiografiche. Il 25 luglio, infatti, sono ricordati i santi Aconzio e Nonno e il 5 sett. i santi Taurino ed Ercolano. A questa data nel Martirologio Romano è ricordato il solo Ercolano.

Di questi martiri, oltre alle brevi indicazioni dei martirologi e dei calenda­ri, non si hanno molte notizie degne di fede, anche se sono ricordati con frequenza nelle leggende dei santi Aurea e Censorino. Da uno scritto di Ausilio sappiamo dell’esistenza a Roma, presso una spon­da del Tevere, di un titulus sancti Acontii, mentre Taurino e Ercolano compaiono in un’iscrizione di Porto con il titolo di martiri. Le reliquie di Nonno, Taurino e Ercolano furono riposte sotto l’altare maggiore della chiesa di S. Giovanni Calibita, nel­l’Isola Tiberina, ad opera di papa Formoso (891­-896), che era stato precedentemente vescovo di Porto. Del luogo di sepoltura del corpo di Aconzio invece non si hanno notizie certe.

BIBL. A. M Martolini, voce Aconzio, Nonno, Ercolano e Taurino in Regione Lazio, Dizionario storico biografico del Lazio, Volume I, Roma 2009, p. 9;  Carlo Cadetti in Bibliotheca Sanctorum, vol. I,  coll. 161-162.

[Revisione di Luciano Osbat – Cersal]