Angelo – Vescovo (Sec. XIV)
Il 5 giugno 1364 troviamo a reggere la diocesi di Sutri Angelo, che era stato arciprete della chiesa di S. Maria di Vetralla. Durante il suo episcopato si svolse il sinodo che fu celebrato nel 1371 “i cui atti sono stati conservati nella seconda parte di un codice membranaceo, che nella prima parte conserva invece gli atti del sinodo del vescovo Angelo Altieri del 1457” (Canonici-Mazzotti, 295). E’ un documento di particolare importanza sia perché è il primo atto significativo della vita religiosa della Diocesi di Sutri nel medioevo sia perché è indice di un potere regolamentare che i vescovi avevano conseguito in un territorio devastato dai conflitti prima tra impero e papato, poi tra poteri locali, infine tra clero e autorità locali. Il sinodo denuncia il basso livello della vita religiosa, istituzionale e civile della Diocesi, la presenza di un clero litigioso, avido e poco attento nell’esercizio del suo ministero. Ma le regole intervengono anche nel campo liturgico, in quello giuridico, in quello del costume e in quello della tutela della proprietà ecclesiastica. Non è improbabile che il modello al quale questo sinodo rinvia sia quello che si era svolto nella Diocesi di Viterbo-Tuscania pochi anni prima e al quale il vescovo Angelo come arciprete di Vetralla aveva certo partecipato: il sinodo indetto da Nicolò de Vetulis e svoltosi a Montalto nel 1356.
BIBL. – HC, I, p. 470; C. Nispi-Landi, Storia dell’antichissima città di Sutri, Roma, 1887, p. 262; P. Chiricozzi, Le Chiese delle Diocesi di Sutri e Nepi nella Tuscia meridionale, Grotte di Castro 1990, p. 121; C. Canonici, L. Mazzotti, L’Archivio diocesano di Sutri, in “Rassegna degli Archivi di Stato”, XLVI (1986), p. 295.
[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]