Celestini, Ostelvio – Artista (Viterbo, 13 ott. 1934 -7 mag. 2020)

Figlio di Luigi (muratore) e di Maria Anna Spolverini era nato nel 1934 nella parrocchia di S. Andrea a Pianoscarano; suoi fratelli erano stati Oddone Fausto e Ovidio. Chierichetto in quella chiesa al tempo del parroco don Pietro Schiena, dopo le scuole elementari aveva frequentato i corsi serali della Scuola di Arti e Mestieri “Lorenzo da Viterbo”. Nel 1960 si sposa con Gentilina Calevi e da quell’anno va ad abitare in altra parte di  Viterbo ma il suo cuore rimane sempre nella contrada d’origine. In gioventù ha esperienze nella “Filodrammatica fortes in Fide” di Pianoscarano. E’ un autodidatta di talento precoce, che solo nella seconda parte della sua vita si presenta al grande pubblico (la prima personale  è del 1975). Il suo percorso creativo è dominato dai paesaggi, dagli alberi, dalle architetture medievali della Tuscia e dei luoghi del cuore. Nel 1986 è tra gli artefici ed esecutori del “Presepio a Pianoscarano”: ricostruzione in grandezza naturale del presepe nell’atrio della chiesa di S. Andrea. Nel volume su Pianoscarano scritto nei primi anni duemila Ostelvio pubblica “Poesie in dialetto viterbese” che è la maggior raccolta delle sue poesie a quella data.

Ha partecipato a numerose Mostre personali e collettive ed ha avuto numerosi premi e riconoscimenti per la sua attività soprattutto come pittore e incisore. E’ autore di bozzetti sulla “Maccchina di S. Rosa” e delle sue trasformazioni attraverso il tempo. E’ stato consigliere di circoscrizione nel Comune di Viterbo. Lo si ricorda infine come animatore di “Tuscia dialettale” per la salvaguardia del dialetto viterbese. E’ morto a Viterbo il 7 maggio 2020.

BIBL. – Suggestioni in luce. Sbalzi, sculture, incisioni, smalti su metalli di Ostelvio Celestini,  [Viterbo 2018]; O. Celestini, M’aricordo…Piascarano che fu (dal 1938 al 1988), Viterbo, s.d.; Dialettalità del Presepe 1994: poesie in dialetto viterbese. Presentazione di Ostelvio Celestini, Introduzione di Aurelio Rizzacasa, Viterbo, 1994.

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]