Chaim, Nethanel – Mercante, Banchiere, Ebreo (Sec. XIV-XV)

Chaim Nethanel faceva parte di quel gruppo di ebrei che erano presenti a Viterbo dalla fine del XII a tutto il XVI secolo e che furono costretti, dopo le disposizioni di Pio V del 1569, a vendere i loro beni e a lasciare la città e lo Stato pontificio.

Aveva disposto la creazione di una pietra tombale per ricordare la morte di un suo figlio di nome Reuben sul quale aveva fatto porre un iscrizione che diceva tra l’altro: “… Qui giace l’assennato e grazioso Reuben – che possa vivere in eterno e il suo ricordo sia in benedizione – figlio di Nethanel Chaim, un bimbo diritto che è stato piegato all’età di sette anni…”. La pietra tombale – che portava la data “1401” – era all’origine in una grotta lungo la strada del Pilastro a Viterbo, sotto le mura e la torre di Sassovivo, ed era stata ritrovata intorno al 1845. Ora si trova al Museo di Viterbo.

Bibl.: Attilio Carosi, Le epigrafi medievali di Viterbo (sec. VI-XV), Viterbo 1986,  pp. 132-133.

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]