La colonna del Salvatore
Sopra la porta della cappella della Madonna nella cattedrale di San Lorenzo a Viterbo, dentro una cornice ovale, si trovava un segmento della colonna (in origine vicina alla porta) che fu asportato insieme all’immagine dell’Ecce Homo ivi dipinta, in seguito ad un prodigio straordinario tramandatoci da Niccolò Della Tuccia: nel 1442 “Un ribaldo barattiere, narrava il cronista, con un coltello diè nella gola ad un Salvatore che sta dipinto in una colonna dentro S. Lorenzo e subito n’uscia sangue vivo a colui fuggì a Vallerano e tutte le membra se gli spalparono e non pole morire finchè non confessò il peccato” [D. Tuccia, p. 51 – che riferisce il fatto al 1443, ma risulta che fin dall’ano inanzi facevansi rilevanti oblazioni all’altare del SS. Salvatore][1].
Siffatto portento suscitò grande scalpore nel popolo, che a quella immagine sacrilegamente sfregiata attribuì in seguito altri miracoli, aumentando le elargizioni de’ devoti che accorrevano a venerarla e ad implorarla. Col provento di queste ed altri redditi, la cui quarta parte si chiese al Papa che fosse destinata alla manutenzione della chiesa[2], e grazie all’oculata amministrazione tenuta da Battista Cordelli, arciprete dal 1445 al 1461 e commissario speciale della fabbrica, dopo essersene discusso lungamente in consiglio, si potè porre mano ad importanti restauri della Cattedrale[3]. Il Salvatore si ricorda ancora nel 1639. Nel 1643 l’immagine fu trasportata dal colonnato di sinistra, nella cappella di S. Giovanni Battista a destra mentre da altre fonti sembra fu trasportata nella cappella dell’Assunta (G. Signorelli). Ultima menzione si ha nel 1861[4].
[1] G. Signorelli, Viterbo nella storia della Chiesa, II, I, p. 221 cita: prot. 3 Bartol. Se Fredi, p. 80.
[2] G. Signorelli, … op. cit., II, I, p. 221 cita: Riformanze XIII; f. 99 ed estratto verbale consiliare del 1452 in Perg. 3896, e Cod. 32 Com.
[3] G. Signorelli, … op. cit., II, I, p. 221.
[4] M. Galeotti, L’Illustrissima vittà di Viterbo, Viterbo 2000., p. 569.
[Scheda di Elisa Angelone – Cersal]