Vico Francesco Di – Signore feudale, prefetto (sec. XIV).
Signore di Viterbo e Civitavecchia, oltre che di diverse rocche quali Tarquinia, Montefiascone, Vetralla, Tuscania, Amelia, Temi, era figlio di Giovanni III, che seguì in tutte le sue imprese; questi nel 1347 lo dette in ostaggio a Cola di Rienzo, a garanzia della restituzione del castello di Respampani. Per conto del padre fu vicario a Orvieto e dal 1367 prefectus Urbis.
In seguito alla riconquista della rocca di Vetralla da parte del pontefice, F. uscì dalla lega con Perugia e Simiotto Orsini e fece atto di sottomissione ad Urbano V (1370). Sposò nel 1372 Galeria Perna Orsini, figlia di Giordano (che portò in dote 3500 fiorini e il possesso del castello di Blera), ed ebbe cinque figli: Galasso, Giacoma, Giovanni, Gregoria e Rolandino. Nel 1374, grazie a una disposizione di Gregorio XI, riacquistò il dominio su Vetralla.
Nel 1375, rientrato a Viterbo, dopo esser riuscito a riprendere le redini del potere approfittando della guerra degli Otto Santi e della grande ribellione nello Stato Pontificio, fece abbattere la rocca, simbolo del potere papale, e fece bruciare lo Statuto comunale risalente al 1251. Nel 1377 Gregorio XI gli ordinò di restituire all’ospedale di S. Spirito in Saxia di Roma il castrum Fabricae (oggi Fabrica di Roma) occupato durante la ribellione contro l’autorità pontificia. Venne ucciso l’8 maggio 1387 dalle truppe del cardinale Tommaso Orsini, comandate da Savo Mellini, in un assalto armato alla città di Viterbo.
BIBL. – Calisse 1887, pp. 109, 354-393; Pinzi, III, pp. 375-382, 385-393, 400-403, 405-428; Antonelli 1938, pp. 170, 171-172; Natale 1939, pp. 57, 63, 65, 72,73, 91-93, 107, 136-137, 150, 152, 161; Margherita cornetana 1969, pp. 320, 359, 361, 363, 369, 373, 375, 405; Lori Sanfilippo 1987, pp. 131-132, 136-137, 142; Maire Vigueur 1987, pp. 511, 520, 560; Lombardi 1992, pp. 28, 44, 61, 63, 118, 120, 124; Corteselli – Pardi 1993, pp. 264-265; Rehberg 2001, p. 75; D’Andrea 2002, pp. 100-110.
[Scheda di Antonella Mazzon – Isime]