Doria Pamphili Landi, Filippo Andrea – Principe (Roma, 28  sett. 1813 – ivi, 9 mar. 1876)

Nato a Roma il 28 settembre 1813, era figlio secondogenito di Luigi Giovanni Andrea e di Teresa Orsini dei Duchi di Gravina.  La morte del fratello primogenito Andrea (nel 1836) e poi del padre Luigi (nel 1838) lo portò alla gestione del vasto patrimonio familiare che in parte si trovava nel Regno di Napoli, in parte nella Repubblica di Genova e in parte nello Stato della Chiesa dove si trovavano le tenute di Valmontone e di San Martino al Cimino. Nel 1839 aveva sposato Mary Talbot, una nobildonna inglese  molto amata a Roma per la sua devozione religiosa e la sua beneficenza. Egli fu molto impegnato nel dare corpo al ruolo civile dell’aristocrazia romana che si distinse con  l’avvio di varie istituzioni di beneficenza destinate a sostenere i ceti popolari. All’avvento di Pio IX assunse responsabilità pubbliche prima nel governo di Roma e poi nel governo dello Stato; nel 1849 seguì il pontefice a Gaeta e dopo il ritorno a Roma si dedicò prevalentemente agli affari di famiglia: si astenne sia da atti pubblici di sostegno al pontefice sia di adesioni alla causa nazionale che vedeva però come ineluttabile. Dopo il 1871 accettò sia incarichi nell’amministrazione di Roma che il titolo di Senatore del regno.

Morì a Roma il 9 marzo 1876. Il suo patrimonio fu amministrato da una sorta di ente costituito in protesta con le leggi che avevano abolito il maggiorascato e che si chiamò “Amministrazione della Disponibile” che gestì il patrimonio familiare sino al  1901.

A San Martino egli fu sempre riverito come Principe di San Martino anche se l’unico titolo nobiliare che era riconosciuto era quello di Duca di Melfi dalle sue terre nel napoletano. Durante la sua vita a San Martino vengo avviati lavori di restauro sia sulle strade interne al paese che all’Abazia e al Palazzo. Inoltre egli conclude a suo favore la contesa per la demanializzazione della “Bandita del Principe” richiesta dal Consiglio comunale. Nel 1874 da San Martino vengono espulsi i Padri Dottrinari e chiuso il Convento di S. Antonio.

BIBL. e FONTI – Cedido, Archivio dell’antica Abazia di San Martino al Cimino, Serie “Varie”, Fld. 2 (1708-1929);  DBI, vol. 41, Roma 1992, pp. 472-474.; G. Petrucci, San Martino al Cimino, Roma 1987, p. 16, 29.

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]