Maestranze locali, sec. XIX, Ex-voto

Le pareti del Santuario del SS. Crocifisso di Castro accolgono numerosi Ex-voto.

Nel 1733 si dice che, per la sacra immagine del Crocifisso, le genti vicine cominciano a dimostrare una devozione, specialmente nei giorni della Pentecoste. Dentro la nicchia (o piccola cappella) sono appese alcune tavole che testimoniano come si sia accumulata la fede per le grazie ricevute, suscitando la pietà degli stranieri e dei pellegrini che passavano in quel territorio[1].

Nella visita pastorale del 1894 il vescovo dispone: Se non esiste si faccia l’inventario di tutti gli arredi sacri e di tutti i doni che vengono offerti al SS.mo Crocifisso[2].

L’anno successivo si consegna al vescovo un elenco degli oggetti di qualche valore offerti dalla pietà dei fedeli al SS. Crocifisso di Castro.

L’elenco comprende:

Coralli di lunghezza doppia, fili quattordici come appresso:

  • un filo della lunghezza di centim. 41
  • due fili di cent. 35
  • tre fili di cent. 28, dei quali uno colla fermezza d’argento e tecletta d’or, uno con una fede d’oro
  • due fili di cent. 24
  • sei di cet. 17, dei quali uno colla fermezza
  • una corona di pietra turchina con medaglione d’argento
  • quattro fili di granatini di cent. 30
  • quattro paia d’orecchini d’oro, cioè un paio grossi, un paio a pera, un paio turchini e l’altro con pietrine oscure
  • un paio di navicelle d’oro
  • un paio di madreperla rilegati d’argento
  • Sei crocifissi d’argento, cioè due grandetti, due mezzanelli, e due piccolini
  • Due crocette d’argento, una delle quali con sei pietre color granato
  • Medaglie d’argento venti, quattro grosse, nove mezzane, le altre piccoline. Più altra grossa
  • Una reliquia in un quadruccio di cristallo grande d’argento unita ad un cuscinetto di seta color rosa
  • Fedi d’oro otto, d’argento cinque
  • Anelli d’oro dieci, dei quali cinque più grossi formati con qualche pietra grossa ed altre piccole pietre, cinque piccoli, ad uno dei quali è unita una scioccaglia.
  • Anelli d’argento dodici[3].

Negli anni successivi continua l’uso di lasciare doni a scopo votivo per ringraziare il SS. Crocifisso di una grazia ricevuta o una preghiera esaudita, e il numero degli ex-voto aumenta.

Il 27 marzo 1974 l’allora rettore del Santuario don Nazareno Ercoli, presenta una denuncia ai carabinieri di Ischia di Castro dichiarando che, il 22 marzo si è recato al Santuario per una visita periodica di controllo ed ha trovato la porta laterale destra della parte nuova era stata forzata. La porta aveva ceduto, il paletto che la chiudeva dall’interno era in parte piegato e in parte era stato asportato.

Da un sopralluogo ha constatato che sono stati portati via dalla chiesa tra gli altri oggetti: alcuni ex-voto, cioè, cuori in argento. Mancavano circa 17 quadri complessivamente. Alcuni di questi quadri erano stati gettati a terra perché di poco valore[4].

[1] Archivio Apostolico Vaticano, Relationes ad limina, 1733, imm. 165r.

[2] Cedido, Archivio Storico Vescovile di Acquapendente (ASVA), Visite pastorali, Visita p. 1894, fsc Ischia di Castro.

[3] Cedido, ASVA, Visita p. 1895, fsc Ischia di Castro

[4] Cedido, Archivio storico vescovile di Montefiascone, … denuncia, 27 marzo 1974

[Scheda di Elisa Angelone – Cersal]