Fidenzio, Santo (Secc. III-IV d.C.)
La passio che riguarda Fidenzio e Terenzio narra che erano giunti a Roma dall’Oriente durante l’impero di Diocleziano e Massimiano e che erano stati arrestati e sottoposti al supplizio del fuoco dal quale erano usciti illesi. Stavano per essere decapitati fuori Roma quando, per l’intervento di alcuni orsi, erano stati liberati e nascosti da un angelo in una grotta sulla strada per l’Umbria. Nuovamente arrestati nei pressi di Todi furono decapitati in civitate Martana il 27 di settembre. Sul luogo del loro martirio fu eretta una chiesa presso Massa Martana che ancora esiste. Il Martirologio Romano fissa la festa dei due santi alla data del 27 settembre. Questa narrazione è simile a quella di altri santi e martiri dell’epoca. Alcuni autori pensano che questo Terenzio potrebbe essere il vescovo Terenziano che a Todi si festeggia il 1°di settembre. Un san Fidenzio, vescovo di Padova, è festeggiato ancora in quella città il 16 novembre anche sulla base di quanto attestato dal Martirologio Romano (Roma 1586, p. 517). Il popolo di Bassano in Teverina, che onorava come patrono san Vivenzio, nella prima metà del XVII secolo ottenne dal cardinale Francesco Boncompagni, abate dell’Abbazia dei Santi Fidenzio e Terenzio di Massa Martana, vicino a Todi, di poter avere anche reliquie di san Terenzio dato che era stato martirizzato con san Fidenzio. Cosa che avvenne e nel 1625 un decreto del vescovo di Civita Castellana-Orte, Angelo Gozzadini, proclamava giorno festivo a Bassano Romano il 27 settembre di ogni anno. Le reliquie dei due santi furono ospitate dapprima in una chiesa periferica (che da questo fatto prese il nome di Chiesa delle reliquie poi più conosciuta come la chiesa della Madonna della Rovere e poi di Madonna della Quercia (da una tegola sulla quale era dipinta l’immagine della Madonna con il figlio in braccio posta tra i rami di una quercia, in analogia di quanto avvenuto per la nascita del famoso santuario nei pressi di Viterbo. Un affresco del XVII secolo raffigurante “Madonna con Bambino e i Santi Terenzio e Fidenzio” è oggi nell’abside della chiesa che è all’interno del cimitero comunale, intitolata ai Santi Fidenzio e Terenzio mentre un dipinto (olio su tela, del XIX secolo) raffigurante “Martirio dei Santi Fidenzio e Terenzio” è all’interno della chiesa parrocchiale intitolata alla Immacolata concezione di Maria.
Bibl.: F. Caraffa, voce Fidenzio e Terenzio in Bibliotheca Sanctorum, Vol. V, Roma 1964, p. 678; I santi patroni del Lazio. IV. La Provincia di Viterbo (Tomo I), a cura di S. Boesch Gaiano e L. Pani Ermini, Roma 2008, pp. 47-53.
[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]