Il Fonte battesimale della chiesa cattedrale di San Lorenzo a Viterbo. Pochi anni dopo il prodigio del 1442 fu rinnovato il battistero, risale al 1471 il cottimo per la pregevole opera affidato ai maestri Francesco di Ancona e di Lazzaro da Carrara. Il lavoro costò 200 ducati e ne fece la spesa Niccolò Bussi. Alle notizie di D. Tuccia (p. 101) aggiungasi che con atto del 1473 Antonio di Leonardo da Carrara prestava giuramento per il fratello Lazzaro, carcerato per timore che fuggisse senza aver compiuta l’opera a lui appaltata [1]. Ricorda Niccolò della Tuccia che il marmo “fu condotto per mare insino a Corneto [Tarquinia] poi per li carri insino a Viterbo[2]. Tre zampe di leone sormontate da tre mensole con scanalature e ornamenti floreali, sorreggono un fusto decorato sul quale poggia l’ampia tazza battesimale la cui superficie è interamente decorata con bassi e alti rilievi che corrono intorno al bordo, lì dove sono rappresentate cornucopie, frutta e fiori. Sulla lastra che chiude il fonte è poggiato un tabernacoletto dalla base triangolare, decorato sulle tre fronti con la figurazione del Battesimo di Cristo, e due santi. Le figure sono inquadrate da lesene con motivi vegetali coronate da capitelli reggenti una multipla trabeazione, sulla quale si pone una cupoletta sormontata dai monti araldici e dalla croce. La conca, in mamo di Carrara, risulta piuttosto pregevole per le raffinate sculture ed intagli. L’artista utilizzò, tuttavia, la base che, assieme al tempietto sovrastante la conca, appartengono ad epoca precedente, raffinato lavoro dei primi del XIV secolo[3].
[1] G. Signorelli, Viterbo nella storia della Chiesa, II, I; p. 223, nota 27.
[2] M. Galeotti, L’Illustrissima città di Viterbo, Viterbo 2000, p. 570.
[3] SBAS, A. Pampalone, 12/00070521.
[Scheda di Elisa Angelone – Cersal]
Dal web: Catalogo BeWeB