Gencarelli, Elvira – Archivista, storica (Napoli, 23 sett. 1936 – Roma, 4 maggio 1983).
Laureata in lettere, entrò nell’amministrazione degli Archivi di Stato, allora dipendente dal Ministero dell’Interno. Militante socialista, si dedicò a studi di storia contemporanea, sul movimento operaio, l’antifascismo, la Resistenza, partecipando alle attività scientifiche dell’Istituto romano per la storia d’Italia dal fascismo alla Resistenza e dell’Istituto nazionale per la storia del Movimento di liberazione in Italia. Fu tra i fondatori e fece parte del primo comitato scientifico dell’Istituto socialista di studi storici. La svolta craxiana non l’annoverò tra gli entusiasti. Presso l’Archivio Centrale dello Stato fece parte di quel nucleo di funzionari più giovani (tra i quali Paola Carucci, Nicola Gallerano, Maria Pia Mariani, Mario Missori) che, insieme con altri di più matura formazione (come Salvatore Carbone, Costanzo Casucci, Renato Grispo), accompagnarono negli anni Settanta il decollo della storiografia contemporaneistica e l’affermazione di quell’istituto come imprescindibile per gli studi storici.
Ha prestato servizio, inoltre, all’Archivio di Stato di Arezzo, alla Direzione generale per gli archivi, al Centro microfotografico degli Archivi di Stato, all’Ufficio Centrale per i beni archivistici. Promossa primo dirigente nell’apr. 1979, fu nominata Soprintendente archivistico per il Lazio, assumendo effettivamente le funzioni il 5 maggio 1979. In tale incarico fece decollare il ruolo dell’ufficio, stabilendo relazioni positive con le istituzioni culturali e scientifiche regionali e provinciali, avviando la collaborazione con la Regione Lazio nella fase di trasferimento delle funzioni statali e di prima formazione della legislazione sui beni culturali, promuovendo l’elaborazione dei primi piani di censimento e di inventariazione di archivi storici di enti locali.
Fu grazie al suo appoggio che si realizzò il progetto “Ricerca e sistemazione di fonti per la storia locale” promosso dal Centro di ricerche per la storia dell’Alto Lazio e dalla Fondazione Adriano Olivetti e avviato nel 1979 che si era proposto, nell’area intorno al Lago di Bracciano, di procedere all’ordinamento di archivi comunali, archivi parrocchiali e archivi di Università agrarie oltre all’archivio diocesano di Sutri e di Nepi. Era la prima volta in Italia che tutti gli archivi locali presenti in una specifica area territoriale venivano fatti oggetto di ordinamento e inventariazione nella prospettiva della loro apertura al pubblico.
A lei si deve il primo impulso al salvataggio e riordino degli archivi sindacali. Collaborò all’«Avanti!» e a «Mondo operaio», alla «Rassegna degli Archivi di Stato» e a «Italia contemporanea», nonché a importanti iniziative storiografiche ed editoriali, come l’edizione dei carteggi di Gaetano Salvemini, il DBI e il MOI. La sua produzione scientifica, sia archivistica che storiografica, fu selezionata ma abbastanza rilevante. Fondamentale è il suo lavoro sugli archivi italiani durante la seconda guerra mondiale.
Opere: Cura di Gaetano Salvemini. Carteggi, 1895-1911 (Milano, Feltrinelli, 1968); Les sources d’archives italiennes sur la seconde guerre mondiale, «Revue d’histoire de la deuxième guerre mondiale», 23, 1973, pp. 69-84; Partito e classe a Milano negli scioperi del 1943-44, «Italia contemporanea», 114, 1974, pp. 33-68; Gli archivi italiani durante la Seconda guerra mondiale (Roma, Ministero per i beni culturali e ambientali, 1979, «Quaderni della Rassegna degli Archivi di Stato», 50); Introduzione a Italia. Bulletin d’informations édité par la Concentration antifasciste italienne, presentazione di Sandro Pertini (Milano, Critica Sociale, 1982, ripr. anast. dell’originale Paris, 1929-1932); L’Archivio centrale dello Stato, in Il mondo contemporaneo. Gli strumenti della ricerca 2 (Firenze, La Nuova Italia, 1983, 10/3).
BIBL. e FONTI – Informazioni biografiche e sugli incarichi nell’amministrazione fomite dal dottor Donato Tamblè, Soprintendente archivistico per il Lazio, che si ringrazia sentitamente.