Gensone – Vescovo (Tuscania, Sec. XII)

Nel “Catasto di S. Stefano” di Viterbo si legge un atto datato 7 marzo 1160 rogato ex mandato domini Gensonis Tuscanensis religiosi episcopi.

In quegli anni, essendo papa Alessandro III, con il favore di Federico “Barbarossa” gli si contrapposero in successione tre antipapi e due di questi, Vittore IV e Pasquale III, dimorarono spesso a Viterbo che si era schierata dalla parte dell’imperatore. Il vescovo Gensone, rimasto fedele ad Alessandro III,  prima si chiuse in Tuscania e poi andò in esilio.

Federico fu a Viterbo accolto con grandi feste dai cittadini ed egli confermò loro antichi privilegi, ne concesse di nuovi e sottomise alla città diversi castelli del territorio. Viterbo, trovandosi sulla Via Cassia, trasse vantaggio dalla sua posizione per i traffici accresciuti tra il nord e Roma. Sono diversi gli atti imperiali rilasciati da Federico e dal suo legato Cristiano di Magonza che sono datati da Viterbo ormai considerata “città”.

BIBL. –  G. Signorelli, Viterbo nella storia della Chiesa, Vol. I, Viterbo 1907, pp. 130-134; G. Giontella, Cronotassi dei vescovi della diocesi di Tuscania, in “Rivista storica del Lazio”, Anno V, n. 6 (1997), p.  20.

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]