Giovannoni, Gustavo – Ingegnere civile, storico dell’architettura (Roma, 1 gen. 1873 – ivi, 15 lug. 1947).

Personaggio poliedrico e complesso, più noto per la sua attività di teorico che per le opere realizzate; molto importante il suo contributo al restauro architettonico ed alla storia dell’architettura, che egli elevò a disciplina autonoma, affrancandola dalla storia dell’arte. Accanito nemico del movimento moderno, il suo linguaggio architettonico è decisamente eclettico, mutuato dagli stili del passato, e non del tutto indifferente al Liberty, soprattutto agli esordi. Dopo la laurea in ingegneria (1895) seguì il corso di specializzazione presso la Scuola superiore di igiene pubblica; dal 1897 al 1899 seguì il corso di Storia dell’arte medioevale e moderna tenuto da Adolfo Venturi presso la facoltà di Lettere di Roma, dove instaurò un solido rapporto di amicizia con Federico Hermanin.

Qui è ricordato per le opere nel Lazio; fra le prime realizzazioni vi sono alcuni monumenti funerari; la cappella Mariotti a Magliano Sabina (ca. 1900) e la cappella Luzi a Vetralla (1909-1913). Sempre a Vetralla nel 1907 progettò e diresse i lavori del villino Luzi. Nel 1904 insieme a Federico Hermanin e Pietro Egidi pubblicò lo studio sui monasteri di Subiaco; si tratta di un’opera in due volumi, in cui Egidi curò la parte delle Notizie storiche, Hermanin Gli affreschi e G. L’architettura. Dal 1905 al 1930 seguì i lavori di restauro per il ripristino del Sacro Speco nel monastero di S. Benedetto a Subiaco; gli interventi sono ampiamente documentati; G., avendo trovato i documenti del progetto settecentesco, propose di riscoprire i resti delle strutture e distribuzioni esistenti e di ripristinarle nell’impianto originario. Costantemente presente, in questo come in altri interventi di restauro, il rifiuto dell’architettura e della decorazione settecentesca, che G. rimosse sostituendola con stilemi medioevali usando però materiali e marmi pregiati.

Verso il 1905 instaurò un solido rapporto con l’amministrazione comunale di Monterotondo, che gli commissionò una serie di incarichi. Inizialmente progettò opere di urbanizzazione primaria, quali reti fognarie e viarie, per poi eseguire interventi di maggior importanza, come la progettazione di asili, scuole, il restauro del palazzo comunale, dell’ex convento di S. Maria, della casa in via Garibaldi e la sistemazione urbanistica del quartiere La Prateria. Nel 1908 pubblicò uno studio sulla Curvatura delle linee del Tempio di Ercole a Cori; l’importanza della scoperta sulla curvatura del tempio fu tale da giustificare un intervento di isolamento dell’antico edificio inglobato in piccole costruzioni fatiscenti, che venne progettato dal lui stesso nel 1914.

Nell’ambito dei lavori di consolidamento e ricostruzione resi necessari dagli eventi sismici occorsi nell’Italia centromeridionale all’inizio del sec. XX, intervenne sulla casa comunale di Pontecorvo (1925-1927). Il progetto di ricostruzione nello stile e nelle decorazioni imitò l’originaria architettu­ra quattrocentesca, tuttavia modificando in modo sostanziale i volumi ed il rapporto con la piazza; venne sopraelevato il primo piano e al prospetto principale fu aggiunta una torre campanaria, recuperando quella originale posta sul retro e inserendovi l’orologio. Fu attivo fino alla morte come studioso. Fra le sue opere alcune riguardano il Lazio: Il chiostro di Sant’Oliva in Cori (Roma, Tipografia dell’Unione, 1906); Di una villa romana sul lago Albano («Ausonia», vii, 1912); San Tolomeo di Nepi (Roma, Bestetti e Tumminelli, 1926); Rilievi ed opere architettoniche del Cinquecento a Montecassino (in Casinensia 1929); L’abbazia di Montecassino (Milano, Electa, 1947). Il suo archivio è conservato presso il Centro studi per la storia dell’architettura di Roma. Dalla sua competenza in materia scaturì la legge n. 1497 del 1939 sulla protezione delle bellezze naturali, che porta il suo nome.

BIBL. – Giovannoni 1904; Giovannoni 1908; Giovannoni 1921; Ceschi 1970, pp. 111-114; Curimi 1979; Del Bufalo 1984; Centofanti et al. 1985; Zucconi 1997; Guido Zucconi in DBI, 56, pp. 392-396; Simoncini et al., 2002; Maria Luisa Neri in Diz. Architettura 2003, II, pp. 899-902.

[Scheda di Barbara Berta – Ansl]