Confraternita del Gonfalone di Santa Croce
Probabilmente in origine era indicata col nome di S. Maria ad verberatorum poiché le due compagnie avevano sede nello stesso saccello e praticavano entrambe la disciplina[1]. La confraternita del Gonfalone, nel XVII secolo sostiene le spese per il restauro e ingrandimento della chiesa di Santa Croce[2] ed è aggregata all’Arciconfraternita del Gonfalone di Roma[3]. La disciplina viene proibita nel 1735 con decreto del vescovo di Montefiascone Aldrovandi, ma seguita a Valentano fino al 1760 anno in cui mons. Giustiniani sopprime i Battenti che praticavano il flagello nella festa della Santa Croce (3 maggio)[4]. Ha come scopo l’assistenza agli infermi dell’ospedale[5], la cura della spezieria della Comunità, veste di sacco bianco con cingolo. Nel 1747, data di erezione del nuovo ospedale, i beni della Confraternita vengono aggregati alla nuova fabbrica[6].
Fonti archivistiche
L’Archivio della Curia vescovile di Montefiascone conserva documenti relativi alla Confraternita del Gonfalone: inventari, patrimonialia (1694-1792), resoconti (1758), varie (1705-1726). Confraternita SS. Sacramento e Gonfalone: Ufficio sacrestano, elenco confratelli (1897-1936), nomina camerlengo (1840), enfiteusi (1879), inventari (1925), fine di culto (1820-1939), patrimonialia: permute (1809), enfiteusi (1885), lavori (1828), resoconti (1938), vendita terreno Calamaina per estauri chiesa (1964-1969), censimento 1955, questionario (1931)
[1] B. Mancini, Le confraternite a Valentano in età moderna, in “Biblioteche e società”, n. 4, a XIX(2000), p. 3.
[2] Ivi.
[3] Cedido, Archivio dell’antica diocesi di Montefiascone, serie Visite pastorali, vol. 18 (1704), c. 394.
[4] B. Mancini, Le confraternite …, cit., p. 3.
[5] Cedido, Archivio dell’antica diocesi di Montefiascone, serie Visite pastorali, vol. 4 (1578-1585), cc. 24-25v.
[6] Cedido, Archivio dell’antica diocesi di Montefiascone, sezione paesi, serie Valentano, fald. XIII, fasc. Relazione circa …, cnn.
[Scheda di Elisa Angelone – Cersal]