Ambito tosco-laziale, sec. XIV, Madonna con Gesù Bambino, affresco, cm 60 (H)
Nella Cappella della Madonna del Fiore della basilica con-cattedrale del Santo Sepolcro ad Acquapendente era collocato quello che rimane di un antico affresco originariamente sito sulla Porta della Madonna. L’immagine è raffigurata su tufo con intonaco dipinto a fresco. È solo un frammento. Si scorge la testa della Madonna circondata da una aureola e avvolta da un manto, col Bambino nella sinistra la cui testa è circondata da una aureola[1]. Secondo varie fonti e secondo la tradizione popolare, questo frammento faceva parte di una nicchia votiva (parva cellula) in Contrada della Madonna del Fiore; dopo il miracolo del 1166 la contrada fece costruire una cappelletta che inglobò la nicchia (ubi vetus fuerat olim delubrum Sactae Mariae Floris); fu successivamente costruita la chiesa ed annesso convento della Madonna del fiore e sull’altare maggiore fu riportato l’antico affresco e affidato alle cure dei Serviti nel 1467. Con la soppressione del convento e l’abbattimento delle opere, fu nuovamente segato il muro con l’affresco e trasportato in cattedrale nel 1652. Il frammento fu sistemato sull’altare di S. Ermete o della Madonna del Fiore poi, nel 1685 carca, fu creata una cappella della Madonna del Fiore con ingresso dalla navata destra[2].
Prima del 1970 la lunetta era coperta da una tavola che raffigura la Pietà con gli angeli, attribuita da alcuni a Gerolamo di Benvenuto, senese (1470-1524)[3] da altri a Benvenuto di Giovanni del Guasta (Siena 1436-1509/18)[4]. Realizzata su legno, oggi conservata al Palazzo vescovile, era originariamente collocata nella chiesa di Sant’Agostino. È da mettersi in relazione con un’opera del Fogg Art Museum di Cambridg, raffigurante la Madonna in trono tra ss. Agostino, Nicola da Tolentino, Monica, Giovanni battista e angeli su fondo oro. Su fondo colorato nerastro (grotta del Sepolcro, stilizzato nelle rocce drammaticamente nude e taglienti che contornano le figure della composizione) è il Cristo tra quattro angeli: due che sorreggono le braccia del Signore e due oranti a mani giunte[5].
[1] Ambito tosco-laziale, sec. XIV, Madonna con Gesù Bambino, affresco, cm 60 (H) [EKT0047]; Scheda OA, 1972.
[2] Gruppo Fotografico Aquesio, Mostra fotografico-storica, schede dell’ing. Pier Maria Fossati, s.l., s.d., p. 2.
[3] A. Agostini, p. 29; Girolamo di Benvenuto (attribuita), 1505, Cristo in Pietà con angeli, legno dipinto, lunetta (base m. 2,95, raggio m. 1,30) [Scheda OA 1972]
[4] Gruppo Fotografico Aquesio, Mostra fotografico-storica, schede dell’ing. Pier Maria Fossati, s.l., s.d., p. 19.
[5] Si veda: L. Venturi, Pittura italiana in America, Milano, 1931, tav. CCXXIX; F. Zeri, Una lunetta di Gerolamo di Benvenuto, in: “Paragone arte”, n. 19 (1951), pp. 48 e ss.; Lavagnino, La pittura viterbese dal XIV al XVI secolo, Mostra sett.-ott. 1954, Viterbo, p 35, tav. 95; F. Zeri, in “Bollettino d’Arte” (1955), pp. 90-91; E. Carli, Dipinti enesi del Contado di Maremma, Milano 1955; G. Lise, Acquapendente: storia, arte, figure e tradizioni, Acquapendente 1921, pp. 159-160, 169.
[Scheda di Elisa Angelone – Cersal]