Mercuri Francesco – Stampatore (sec. XVII).

Questo tipografo era figlio di Michelangelo, ric­co mercante nativo di Tagliacozzo ma stabilitosi a Ronciglione. Nel 1618 Michelangelo acquistò da Porzia Manni, erede della grande famiglia Biado, stampatori camerali di Roma, una completa attrez­zatura tipografica che fu affidata all’esperto stam­patore Lodovico Grignani. Così Grignani impiantò a Ronciglione una stamperia molto attiva. Poiché Michelangelo era digiuno dell’arte tipografica in­viò il figlio Francesco ad apprenderla facendo il ti­rocinio nella tipografia romana di Pietro Discepo­li. Quando quest’ultimo morì, Grignani lasciò Ron­ciglione per recuperarne l’attività, mentre M. tornò in patria e agì nella tipografia patema, proseguen­do l’intensa attività degli anni precedenti.

Fra le edizioni uscite dalla stamperia di M. si trova anche una commedia scritta dal padre, Il terremoto (1623), rozza e ingenua ma non priva di qualche sa­pido colore popolaresco. Ma i rapporti tra i due era­no cattivi e buona parte di quel materiale fu nel tempo acquistata da Grignani che, a Roma, conti­nuava a procurare sbocchi commerciali per le edi­zioni di Ronciglione. M. lavorò per lui e per alcuni periodi in proprio; le edizioni di interesse locale re­cano più spesso il suo nome, in quelle destinate a maggior circolazione figura prevalentemente il nome di Grignani. L’ultima edizione sottoscritta da M. è del 1639, dopo di che di lui non si sa più nul­la e Grignani affittò la stamperia a un libraio di Roma, Antonio Landini.

Il padre Michelangelo morì vecchio nel 1654 e la sua quota di caratteri ed attrezzi fu ottenuta da Marta Zagaroli, sorella della sua seconda moglie Ersilia. Nello stesso anno Mar­ta si sposò con Egidio Toselli, che così poté avvia­re una propria attività tipografica. La qualità delle edizioni stampate da M. appare buona e corretta; accanto ad avvisi e stampe popolari si incontrano commedie e altri testi teatrali, scritti agiografici, atti di sinodi diocesani. Il libro più famoso stampato da M. è La secchia rapita di Alessandro Tassoni, che il tipografo impresse per conto del libraio romano Giovanni Battista Brogiotti nel 1624: si tratta della seconda edizione del poema eroicomico, corretta dall’autore con lo pseudonimo di Bisquadro Accademico Umorista, e decorata da una bella antipor­ta incisa da Claude Mellan. L’edizione fu probabil­mente finanziata da Antonio Barberini nipote di Ur­bano VIII.

BIBL. – Le più ampie e precise notizie biografiche in Carosi 1996, p. 126. Inoltre: Barberi 1981, p. 11; Franchi 1988, pp. 548-550 (con altri rif. bibl.); D’Orazi 1991, pp. 77-82 (con gli annali delle edizioni); Franchi 2002b, pp. 113-114.

[Scheda di Saverio Franchi – Ibimus]