Petroni (Petronio), Alessandro Troiano – Medico (Civita Castellana, sec. XVI – morto intorno al  1585)

Nato a Civita Castellana intorno al 1510, si trasferì a Padova dove frequentò la facoltà di medicina. Terminati gli studi tornò nel suo luogo natio e curò diversi prelati tra cui Paolo Cesi al quale dedicò un’opera. Nel 1546 era a Roma (e qui rimase per il resto della vita) come medico del cardinale Giovanni Salviati, nella cui famiglia era entrato quando l’alto prelato era governatore di Civita Castellana. Petroni gli dedicò il De rationali disciplina sectio prima (Roma, V. e L. Dorico, 1548). Consolidò i suoi rapporti con la famiglia Salviati e fu medico personale anche del cardinale Bernardo che seguì fino alla morte (1568).

Dal 1546 fu medico della Compagnia di pietà della nazione fiorentina. Lavorò all’interno dell’Ospedale di S. Spirito in Saxia. Frequentò la Compagnia di Gesù  e fu legato da profonda amicizia con Ignazio di Loyola. Fu archiatra del pontefice Gregorio XIII. Morì probabilmente nel 1581.

Tra le sue opere di medicina e di alimentazione, si ricorda il De venae sectione in pleuritide secundum Hipo. Ad excellen. Andream Thurinum Pisciensem Pauli 3 medicum (Romae in platea Parionis, 1545); poi Alexandri Traiani Petronij Civitacastellani De rationali disciplina sectio prima. Cui titulus De incomplexa demonstrationis materia, treis in commentarios divisa… (Romae, apud Valerium Doricum et Ludovicum fratres Brixianos, 1548). Segue il volume De aqua Tiberina opus quidem novum, sed ut omnibus qui hac aqua utuntur utile, ita & necessarium…., (Romae, apud Valerium et Aloisium Doricos fratres Brixienses 1552) che sosteneva l’opportunità di utilizzare l’acqua del Tevere per risolvere i problemi idrici di Roma. Ci fu poi un volume dedicato al cardinale Cristoforo Madruzzo, in quegli anni diventato padrone di Soriano al Cimino e di Gallese: Ad illustriss. Christophorum Madrutium principem Tridentinum et cardinalem amplissimum. Alexandri Traiani Petronii Dialogi de re medica… ( Romae, apud Valerium Doricum 1561). Tra le ultime opere è il  De victu romanorum et sanitate tuenda libri quinque…His accessere libelli duo De alvo sino medicamentis mollienda  (Romae, in aedibus Populi Romani 1581) che parla dell’alimentazione della popolazione di quei tempi. Nei primi due libri parla della città di Roma, della sua collocazione geografica, del clima e dell’influsso sulla salute, dei venti, delle acque con le varie fonti, dei vini, locali e di provenienza esterna, e della utilità sia come bevanda che come medicamento (ne fornisce un ampio elenco, anche proveniente da altre regioni o nazioni). Nel terzo libro fa una dettagliata trattazione delle varie sostanze commestibili con le loro proprietà curative, sia di origine vegetale che animale, compresi i condimenti e le spezie. Ne quarto libro tratta delle malattie più frequenti a Roma, soprattutto quelle legate all’alimentazione, con le cure attuate (salassi, evacuanti e farmaci vari). Nel libro quinto si parla di come mantenersi in salute e vivere a lungo, con consigli per l’attività fisica, l’alimentazione nei vecchi, il sonno, i comportamenti secondo le stagioni. Nel libello allegato l’autore parla di alimenti, prodotti vegetali e consigli di comportamento per una normale funzionalità dell’intestino.

BIBL. – DBI, vol. 82, pp.; F. Tarquini, Notizie storiche e territoriali di Civita Castellana, Castelnuovo di Porto 1874, p. 89.

[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]