Ranucci, Antonio – Bandito, Brigante (Grotte di Castro, 6 giugno 1863 – Grosseto, 30 nov. 1897)
Figlio di Giuseppe e di Maria Brinchi, era nato a Grotte di Castro il 6 giugno 1863. Si era sposato con Marianna Pallavicini e non avevano avuto figli. Era operaio giornaliero, analfabeta ed era andato ad abitare a Sorano. Era di statura bassa, con barbetta rossiccia, pochi baffi e un segno sul naso verso l’orbita destra: così lo descrive una testimone in uno dei processi nei quali fu presto coinvolto. Nel 1887 fu accusato di furto di un fucile; altro procedimento per furti subì nel 1892 ma la condanna rimase senza seguito perché si era già reso irreperibile. Tra il dicembre 1892 e il gennaio 1893 i due briganti (al Ranucci si era unito Domenico Provvedi sempre di Grotte di Castro) ricattarono il senatore Giovanni Battista Collacchioni che li denunciò. Il Provvedi, che era stato ferito accidentalmente dal Ranucci, fu incarcerato. Il Ranucci invece proseguiva nelle sue estorsioni fino a quando non tentò di uccidere una delle persone che aveva ricattato: accusato in tribunale fu condannato alla reclusione per 24 anni ma ancora senza effetti perché egli era sempre latitante. Il 30 novembre 1897, in località Crocino nei pressi di Grosseto, fu intercettato dai carabinieri e in un conflitto a fuoco fu ucciso.
BIBL. – A. Ruspantini, Storia di Grotte di Castro, Grotte di Castro 1978, pp. 212-215; A. Porretti, Vita, morte e misfatti dei briganti Antonio Ranucci e Domenico Provvedi, in “Biblioteca e società”, vol. XLIII, nn. 3-4, 2001, pp. 49-54.
[Scheda di Luciano Osbat – Cersal]